Page 171 - Keplero. Una biografia scientifica
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differenti  prescrizioni,  un  terzo  termine  compreso  tra  due

                termini assegnati inizialmente, che possiamo indicare con A e Z.

                Essa  prevedeva  quindi  lo  studio  delle  diverse  proporzioni,

                aritmetica,  geometrica  e  armonica,  definite  dalle  seguenti

                proposizioni:
                – Il medio aritmetico B è tale che A - B = B - Z;

                – Il medio geometrico C è tale che A :C = C : Z;

                – Il medio armonico D è tale che 1/A - 1/D = 1/D - 1/Z.


                Le differenti proporzioni venivano poi «ascoltate» attraverso il

                monocordo,  una  semplice  corda  applicata  su  una  cassa  di

                risonanza, con un perno libero di scorrere lungo una sorta di

                righello. Pizzicando i due segmenti di corda, che si venivano a

                trovare  dall’una  o  dall’altra  parte  del  perno,  si  verificava  se  le

                note prodotte inducessero una sensazione gradevole. In questo

                caso, il righello permetteva di misurare la lunghezza delle due

                frazioni  di  corda,  e  di  calcolare  il  loro  rapporto  numerico.  Le

                proporzioni  matematiche  utilizzate,  le  armonie,  venivano  a
                corrispondere  con  le  combinazioni  di  suoni  che  provocavano

                all’udito  un  effetto  musicale  gradevole,  di  armonia  appunto.  I

                pitagorici, sulla base di queste proporzioni, erano stati in grado

                di costruire una scala musicale, che fu poi utilizzata per molti

                secoli.  La  teoria  musicale,  con  il  tramite  del  monocordo,

                diventava il punto di incontro tra il mondo astratto del numero,

                entità fondamentale per il pensiero pitagorico, e la realtà fisica.

                   Il termine «armonia» si estese presto, dall’indicare una precisa

                operazione matematica, fino a intendere una struttura formale

                ideale, che trovava poi nella musica uno strumento di indagine e

                verifica. Un tale modello non era destinato a descrivere solo il
                mondo dei suoni, ma veniva generalizzato all’intero universo. I
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