Page 152 - Keplero. Una biografia scientifica
P. 152

era accennato in precedenza, l’interesse e lo studio per un tema

                apparentemente  distante,  come  quello  dell’ottica,  non  costituì

                tuttavia una perdita di tempo; anzi, Keplero ebbe l’opportunità

                di affinare le proprie armi, e di acquisirne di nuove. Queste gli

                permisero,  quando  tornò  a  occuparsi  dell’orbita  del  pianeta
                rosso,  di  superare  quegli  scogli  su  cui  si  era  arenato  per  tanti

                mesi.

                   Innanzitutto, la comprensione del fenomeno della rifrazione

                atmosferica  permetteva  una  migliore  interpretazione  dei  dati

                osservativi,  come  Tycho  Brahe  aveva  già  suggerito  in  passato.

                Keplero fu quindi in grado di aumentare in modo notevole la

                precisione di quei dati astronomici sui quali fondava la propria

                ricerca di una armonia dei cieli. Inoltre, lavorando in un settore

                non  ancora  rigidamente  strutturato,  come  era  invece  quello

                dell’astronomia, Keplero si era reso conto di come il cerchio e la

                sfera  non  fossero  le  uniche  figure  a  cui  la  fisica  doveva  fare
                riferimento. Come si è visto, le lenti considerate in ottica erano

                costruite  a  partire  dalle  coniche  in  generale,  tanto  che  tutti  i

                trattati  classici  si  aprivano  con  un  capitolo  teorico  dedicato  a

                tale famiglia di curve. Keplero per primo aveva anche compreso

                un  concetto  fondamentale  quale  quello  della  convergenza  dei

                raggi in un  punto particolare,  da lui  battezzato fuoco,  dov’era

                possibile  osservare  nitidamente  l’immagine  di  una  sorgente,  a

                sua  volta  situata  in  un  altro  fuoco.  Egli  aveva  così  dimostrato

                perché,  per  la  messa  a  fuoco,  le  lenti  basate  su  parabole  e

                iperboli  risultavano  molto  più  efficaci  rispetto  a  quelle

                modellate  sul  cerchio.  Le  coniche,  e  in  particolare  le  ellissi,
                tornano  insistentemente  nei  diversi  capitoli  dell’Optica.  Per

                esempio,  nel  Capitolo  VI  Keplero  dimostrava  come  il
   147   148   149   150   151   152   153   154   155   156   157