Page 35 - Keplero. Il cosmo come armonia di movimenti
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LE OPERE SCIENTIFICHE
IL MISTERO COSMOGRAFICO
Il primo libro di Keplero presenta un modello cosmologico molto originale. Il titolo,
Mistero cosmografico (Mysterium cosmographicum – 1596), significa Mistero sulla
forma del mondo e lo scopo dell’autore è proprio quello di svelare per quali cause il
sistema solare abbia una certa struttura e non un’altra. Basato sui solidi regolari, il suo
modello è denso di significati ed influssi filosofici e per questo motivo di primo impatto
appare poco scientifico al lettore moderno. Ad un esame meno superficiale emergono
però aspetti davvero significativi nel percorso verso la scienza moderna, quali la scelta
del sistema copernicano, l’importanza assegnata alla massa nel modello del sistema
solare, la ricerca di una corrispondenza tra modello teorico e dati sperimentali. Keplero
resterà legato a quest’opera per l’intera vita tanto che, vent’anni più tardi, dopo aver
fatto carriera e scritto i suoi lavori più significativi, si preoccuperà di stilarne una
nuova edizione nel 1621.
Il Mistero viene alla luce a Graz, quando Keplero è ancora un giovane supplente. I
sogni del brillante allievo della facoltà di Tubinga sono stati appena stravolti: a poche
settimane dal conseguimento del prestigioso titolo di teologo, il giovane studente è stato
mandato come supplente di matematica in una scuola superiore, a dieci giorni di viaggio
dalle terre in cui aveva sempre vissuto e senza una precisa prospettiva per il futuro.
La scuola dove insegna consente agli studenti di scegliere i corsi da seguire e non
sono molti quelli che si avventurano nel corso di matematica. Nelle molte ore libere,
Keplero si interroga sulla struttura del cosmo, con gli strumenti culturali ed intellettuali
che gli hanno fornito gli anni di Tubinga. Alla facoltà di teologia egli ha assorbito l’idea
di un Dio che è armonia, che per realizzare la propria creazione utilizza la geometria e
che con le stesse proporzioni regola i cieli, l’uomo e i fenomeni naturali. Keplero è
deciso a rintracciare queste proporzioni, queste leggi, come impronte della sua
creazione.
In particolare, è interessato a due ambiti, quello astronomico e quello musicale. E le
domande che si pone sono simmetriche. Keplero vuole dimostrare perché esista un ben
preciso numero di consonanze in musica (ovvero di combinazioni di note che suonate
insieme provochino una sensazione piacevole all’udito) e perché quelle note vengano
prodotte quando il dito sulla corda viene premuto a precise distanze dal capotasto.
Contemporaneamente, si chiede perché esistano proprio sei pianeti (questo era il
numero dei pianeti noti allora: Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove e Saturno) e