Page 81 - Galileo Galilei - Sidereus nuncius ovvero Avviso Sidereo.
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determinato  dal  piccolo  corpo  primario  della  stella,  ma  dal  chiarore  che  si

               diffonde in grande misura.       125  È possibile che tu lo capisca molto facilmente
               dal fatto che le stelle, quando affiorano dal primo crepuscolo al tramonto del
               Sole, appaiono molto piccole, sebbene siano di prima grandezza.                   126  Anche
               Venere,  quando  fosse  visibile  intorno  a  mezzogiorno,  si  vedrebbe  così
               piccola da uguagliare a stento una stellina di ultima grandezza.



                  Diversamente tocca agli altri oggetti e alla stessa Luna, che si vede o nella
               luce  di  mezzogiorno  o  nelle  tenebre  più  spesse  e  appare  sempre  di  quella
               mole. Gli astri, quindi, si vedono intonsi in mez zo alle tenebre, mentre la
               luce diurna può radere i loro crini. Anzi, non solo codesta luce, ma anche una
               nuvoletta sottile che si interponga tra la stella e l’occhio di chi guarda. Lo
               stesso effetto lo producono anche i veli neri e i vetri colorati, la cui barriera o

               interposizione elimina i bagliori circostanti dalle stelle. Parimenti l’occhiale
               produce lo stesso effetto. Infatti, prima toglie dalle stelle i bagliori esterni e
               accidentali,  127  poi aumenta i globetti così isolati da quelli (se davvero sono di
               forma  rotonda),  che  in  tal  modo  sembrano  aumentati  secondo  un
               ingrandimento minore. Infatti, una stellina di quinta o sesta grandezza, vista
               attraverso l’occhiale, si presenta tanto grande quanto una di prima grandezza.


                  Anche  la  differenza  tra  l’aspetto  dei  pianeti  e  quello  delle  stelle  fisse

               sembra  essere  degna  di  nota.  I  pianeti,  infatti,  mostrano  i  propri  globetti
               perfettamente  rotondi  e  circolari  e  appaiono  sferici  come  una  specie  di
               piccole lune, illuminate da ogni parte. Invece, le stelle fisse non si vedono per
               nulla delimitate da un perimetro circolare, ma da certi bagliori che scagliano
               raggi tutto intorno e che scintillano molto. Alla fine, con l’occhiale appaiono

               dotate  di  forma  simile  a  quando  si  guardano  a  occhio  nudo,  ma  così
               ingrandite, che una stellina di quinta o sesta grandezza sembra uguagliare il
               Cane,  128  sicuramente la più grande di tutte le stelle fisse. Pur tuttavia, oltre
               alle stelle di sesta grandezza, con l’occhiale vedrai un gregge così numeroso
               di altre stelle che sfuggono a occhio nudo, che si stenta a credere di poterne

               vedere più di quante ce ne siano nelle altre sei grandezze prese insieme.              129  Le
               più grandi, tra quelle che possiamo chiamare di settima grandezza o prime
               delle invisibili,  130  con l’uso dell’occhiale appaiono più grandi e più brillanti
               di quanto non siano gli astri di seconda grandezza visti a occhio nudo.


                  Poi, per darti modo di vedere una o due prove della loro quasi stupefacente
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