Page 79 - Galileo Galilei - Sidereus nuncius ovvero Avviso Sidereo.
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Luna o proprio e non è preso a prestito da nessuna stel la, né dal Sole, e non

               rimanendo  ormai  nella  vastità  del  mondo  un  altro  corpo  se  non  la  Terra
               soltanto, cosa – chiedo – si deve pensare? Cosa si deve proporre? Forse si
               dovrebbe dire che lo stesso corpo lunare, come qualcos’altro di opaco e buio,
               è illuminato dalla luce che proviene dalla Terra? Cosa c’è di straordinario?
               Soprattutto,  con  uno  scambio  equo  e  ben  accetto,  la  Terra  restituisce  alla
               Luna pari illuminazione, quella che anch’essa riceve dalla Luna durante le
               fitte  tenebre  della  notte  per  quasi  tutto  il  tempo.  Spieghiamo  la  cosa  più

               chiaramente.


                  Nelle  congiunzioni  la  Luna,  occupando  un  luogo  intermedio  tra  Sole  e
               Terra, è illuminata dai raggi solari nel suo emisfero superiore, opposto alla
               Terra. Invece, l’emisfero inferiore con cui è rivolta alla Terra, è coperto dalle
               tenebre. Allora, in nessun modo la Luna illumina la superficie terrestre. Ora,
               dopo  essersi  allontanata  dal  Sole  a  poco  a  poco,  la  Luna  è  illuminata

               nell’emisfero  inferiore  a  noi  rivolto,  ma  a  noi  rivolge  i  sottili  corni
               biancheggianti  e  rischiara  la  Terra  debolmente.  L’illuminazione  solare
               aumenta  sulla  Luna,  che  si  avvicina  ormai  alla  quadratura  e  sulla  Terra  si
               accresce il riflesso della sua luce. Sulla Luna, il biancore si allarga ancora di
               più oltre il semicerchio e le nostre notti sfavillano più chiare. Infine, l’intera
               faccia della Luna che guarda la Terra è irradiata dal Sole, opposto alla Terra,
               con chiarissimi bagliori; la superficie terrestre risplende in lungo e in largo,
               illuminata dallo splendore lunare. In seguito la Luna, calando, ci invia raggi

               più deboli; più debolmente s’illumina la Terra. Quando la Luna è prossima
               alla  congiunzione,  una  notte  fosca  occupa  la  Terra.  In  un  tale  periodo,
               pertanto,  che  si  ripete  ogni  mese  con  alterne  vicende,  il  bagliore  lunare  ci
               elargisce  luce  a  volte  più  forte,  altre  volte  più  debole;  il  reale  beneficio  è
               ricompensato al suo giusto valore dalla Terra.


                  Mentre, infatti, la Luna si trova sotto il Sole vicino alle congiunzioni, essa

               rivolge l’intera superficie dell’emisfero terrestre esposto al Sole e illuminato
               da vividi raggi e riceve la luce da essa riflessa. E come conseguenza di tale
               riflessione, è possibile che l’emisfero inferiore della Luna appaia non poco
               lucente, anche se privato della luce Solare. La Luna stessa, lontana dal Sole
               per un quadrante, vede illuminata solo la metà dell’emisfero terrestre, cioè
               quella  occidentale,  perché  l’altra  metà  orientale  è  oscurata  dalla  notte.
               Quindi,  anche  la  Luna  è  rischiarata  dalla  Terra  in  modo  meno  forte  e,  di
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