Page 99 - Galileo. Scienziato e umanista.
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lungo  di  esso.  Non  proprio:  parlando  idealmente,  ogni
                spostamento lungo un piano orizzontale comporta una salita; ma

                questa sarebbe molto piccola per essere rilevata in un qualunque
                esperimento  realizzabile,  e  in  effetti  sarebbe  trascurabile,  cosí

                come  lo  è  il  fatto  che  le  direzioni  di  caduta  verticale  dalle
                estremità  dei  due  bracci  di  una  bilancia  non  sono  parallele.

                Archimede era stato contento di utilizzare tali idealizzazioni e

                astrazioni. «Lo fece  forse per  dimostrare di  essere cosí  avanti
                rispetto agli altri da riuscire a trarre conclusioni vere anche da

                assunti  falsi  […  Chiamiamolo]  un  caso  di  licenza
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                geometrica» . Peccato che lo studioso di geometria non possa
                correggere le miriadi di modi in cui i corpi materiali sfuggono al
                suo controllo! È proprio il motivo per il quale i filosofi hanno

                negato  alla  matematica  un  ruolo  significativo  all’interno  della
                fisica.

                    Mentre  idealizzava  e  astraeva,  Galileo  prese  in
                considerazione la rotazione di una sfera il cui centro coincide

                con quello dell’universo. In base ai suoi principî, il moto non
                era né violento né naturale, dato che il baricentro della sfera non

                si avvicinava né si allontanava dal centro verso il quale tutti i
                corpi  tendono.  Avrebbe  continuato  a  girare  su  sé  stessa

                indefinitamente? Galileo pose la domanda senza sbilanciarsi a

                favore di una risposta o dell’altra. Possiamo dedurre quella che
                sarebbe  probabilmente  stata  la  sua  risposta  dal  suo

                insegnamento  che  una  sfera  omogenea  che  ruoti  attorno  al
                proprio centro di gravità sulla superficie della Terra girerebbe

                per  sempre  se  non  fosse  per  la  frizione  sui  suoi  sostegni  o
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                l’attrito con l’aria . Il moto naturale delle sue parti in caduta
                compensa il moto violento delle sue parti in ascesa. Nonostante
                la  loro  apparente  importanza  per  il  quadro  del  mondo  di

                Copernico, queste considerazioni rimangono entro il quadro del
                sistema aristotelico, conservando e sfruttando i concetti di moto

                naturale  e  di  moto  violento,  assumendo  la  Terra  al  centro  e
                supponendo  che  i  cieli  ruotino.  La  sfera  di  marmo  rotante  di
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