Page 93 - Galileo. Scienziato e umanista.
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naturale è data dalla differenza tra la sua gravità e quella del
mezzo. La sua velocità nel vuoto è alta ma finita. Domenico:
«Oh! Sottile invenzione, bellissimo pensiero! Tacciano tutti i
filosofi che pensano di poter filosofare senza conoscere la
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divina matematica!» .
Alessandro si è ormai scaldato ed è pronto a procedere.
Osserva che il principio aristotelico in base al quale la velocità
di un corpo in caduta libera è proporzionale al suo peso si
scontra con la sua affermazione che un corpo composto di
elementi differenti cade a una velocità inferiore a quella della
componente piú veloce, e superiore a quella della componente
piú lenta. Si prenda un pezzo di piombo di piccole dimensioni,
A, e uno di dimensioni maggiori, B. Se vengono uniti insieme,
il corpo risultante, A+B, dovrebbe cadere piú lentamente di B,
che in base all’ipotesi di Aristotele sarebbe trattenuto dal
compagno A. Ma di nuovo, se la velocità dipendesse dal peso,
A+B dovrebbe cadere piú velocemente di B. Tuttavia, se la
tendenza verso il basso dipende dalla densità, l’argomento
fallisce. Nel vuoto, dove la velocità è rigorosamente
proporzionale alla densità – «il piú denso (graviora) cade piú
velocemente del meno denso (leviora)» – dieci libbre di piombo
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cadrebbero con la stessa velocità di 100 libbre nel vuoto .
Una difficoltà si presenta alla mente di Domenico. I corpi
lasciati cadere accelerano verso il basso come se fossero stati
lanciati in alto e lasciati poi cadere dal punto di riflessione.
Come possono aver acquisito l’equivalente della vis impressa
senza il precedente moto violento? Alessandro: Dal ripiano, o
dalla mano, che prima li sosteneva opponendosi alla forza di
gravità. Dunque tutti corpi in caduta libera accelerano,
inizialmente. Se però si lancia un oggetto verso il basso con una
forza pari alla sua gravitas, è possibile eliminare la sua vis
impressa residua e portarlo fin da subito alla sua velocità
terminale, costante. L’effetto sarebbe però difficile da osservare,
poiché un moto costante può apparire come un moto accelerato.