Page 489 - Galileo. Scienziato e umanista.
P. 489

accettare di fare, cioè sacrificare il proprio libro all’Obbedienza,
                                                                                                 10
                «nel che senza dubio guadagnerò piú che mandarlo fuora» .
                    Riccardi  riuscí  a  conservare  la  carica  di  maestro  del  Sacro
                Palazzo, nonostante il parere (o la speranza) di Maculano che

                fosse punito per la sua «disattenzione e trascuratezza nell’aver
                approvato  il  [Dialogo]».  Riconquistò  la  fiducia  di  Urbano

                continuando  a  dipingersi  come  una  vittima  di  Ciampoli  e  di

                Galileo; e forse provando anche a confutare la storia ripugnante
                                                                                    11
                del  Concilio  di  Trento  scritta  da  Sarpi .  Era  stato
                                                                                       12
                straordinariamente ingenuo, per essere un mostro ;  ma  si  era
                ripreso abbastanza per essere in corsa per il cardinalato quando,

                nel 1639, venne chiamato a una vita piú alta, con il dispiacere di
                molti,  compreso  Galileo,  che  non  considerò  un  tradimento  le

                                                            13
                sue azioni per salvare la pelle .  Maculano  gli  successe  come
                Maestro,  e  nel  1641  ottenne  anche  il  cardinalato.  Oreggi

                ricevette  il  proprio  premio  piú  velocemente:  Urbano  nominò
                cardinale  il  proprio  Bellarmino  poco  dopo  la  conclusione  del

                processo.
                    Inchofer  tenne  l’orazione  funebre  per  Riccardi.  Il  maestro

                deceduto,  secondo  colui  che  si  era  autodefinito  schiavo
                (Sklavus),  era  sensibile  come  un  bambino  ed  erudito  come

                Salomone; piangeva come un bambino ogni giorno in cui non

                poteva  celebrare  un  rito  sacro;  non  aveva  eguali  per  la  sua
                conoscenza  delle  arti,  delle  scienze,  delle  lingue  e  della

                letteratura,  per  il  vigore  della  sua  mente  o  la  forza  della  sua
                memoria.  «E  per  i  risultati  conseguiti  era  cosí  ammirato  da

                                                                                   14
                portare,  come  un  onore,  il  titolo  di  Mostro» .  La  generosa
                orazione  segnò  il  punto  piú  alto  della  fortuna  di  Inchofer:  gli

                scritti rischiosi e i metodi subdoli, insieme alla sua vicinanza al
                Vaticano,  diedero  adito  all’opinione  negativa  che  Scheiner

                diffuse  su  di  lui  tra  i  confratelli.  In  cambio  Inchofer  divenne
                sempre  piú  disincantato  rispetto  alla  Compagnia.  Gli  toccò,

                curiosamente, di attraversare un’esperienza analoga a quella di
                Galileo: confessò e ricevette in cambio una salutare penitenza e
   484   485   486   487   488   489   490   491   492   493   494