Page 485 - Galileo. Scienziato e umanista.
P. 485
Io Galileo […] inginocchiato avanti di voi Emin. mi et Rev. mi Cardinali,
in tutta la Republica Christiana contro l’heretica pravità generali Inquisitori;
havendo davanti gl’occhi miei li sacrosanti Vangeli, quali tocco con le
proprie mani, giuro che sempre ho creduto, credo adesso, e con l’aiuto di
Dio crederò per l’avvenire, tutto quello che tiene, predica et insegna la S. a
Cattolica et Apostolica Chiesa. [… V]olendo io levar dalla mente delle
re
Eminenze V. e d’ogni fedel Christiano questa vehemente sospitione,
giustamente di me conceputa, con cuor sincero e fede non finta abiuro,
maledico e detesto li sudetti errori et heresie, e generalmente ogni et
ta
qualunque altro errore, heresia e setta contraria alla S. Chiesa; e giuro che
per l’avvenire non dirò mai piú né asserirò, in voce o in scritto, cose tali per
le quali si possa haver di me simil sospitione […] Cosí Dio m’aiuti e questi
suoi santi Vangeli, che tocco con le proprie mani 252 .
Galileo si alzò in piedi, e senza pronunciare eppur si muove
fece ritorno, distrutto, alla sua stanza nel palazzo
dell’Inquisizione.