Page 480 - Galileo. Scienziato e umanista.
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aprile. Galileo, vincolato al segreto da giuramento, ritornò alle
sue comode stanze e Maculano si ritirò per esaminare che cosa
restava del caso 242 . I giudizi di Oreggi e degli altri membri della
commissione, inviati il 17 e accettati dalla Congregazione del
Sant’Uffizio il 21, gli diedero maggiore forza; lo stesso fece
Galileo, le cui lamentele per il dolore causato dagli acciacchi di
cui soffriva resero una rapida risoluzione della vicenda
auspicabile per tutti. Maculano chiese l’autorizzazione per
«trattare estraiudicialmente col Galileo, a fine di renderlo
capace dell’error suo e redurlo a termine, quando lo conosca, di
confessarlo». In un primo momento i cardinali della
Congregazione ritennero che tale modo di procedere fosse
troppo audace (cosí Maculano scrisse al cardinale nipote); ma
alla fine, dopo aver appreso «il fondamento» in base al quale
Maculano intendeva farlo, venne approvata. Qual era questo
fondamento? Forse un patteggiamento? Galileo avrebbe
confessato di essersi spinto troppo oltre, il Sant’Uffizio avrebbe
accettato che il suo era stato un errore involontario, e sarebbe
stata comminata una pena abbastanza leggera. Non sarebbe
stato necessario riconciliare la dichiarazione di Bellarmino con
l’ingiunzione 243 . Ma non ci sono molte prove a supporto di
questo accordo fra gentiluomini.
La lettera di Maculano al cardinal Barberini giustificava il
fatto di procedere per via extragiudiziale come un modo per
salvare Galileo da sé stesso. Se avesse deciso di continuare a
sostenere la bugia con cui si era chiuso il primo interrogatorio,
«ne seguirebbe la necessità di maggior rigore nella giustitia e di
riguardo minore a gli rispetti che si hanno in questo negotio». Il
«fondamento» della nuova strategia di Maculano era la paura:
potrebbe aver tranquillamente detto a Galileo che se avesse
insistito in una battaglia a colpi di arguzia e di documenti, il
Sant’Uffizio lo avrebbe trattato come aveva fatto con tutti gli
altri che attendevano un giudizio dal tribunale. Si sarebbe
trasferito dalla sua comoda stanza in una cella del carcere, per