Page 483 - Galileo. Scienziato e umanista.
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deposizioni         di     Galileo,        l’attestazione         di     Bellarmino,
                l’ingiunzione, un riassunto delle accuse di Caccini, alcuni brani

                della Lettera a Madama Cristina di Lorena e un riferimento alle
                affermazioni copernicane contenute nell’Istoria e dimostrazioni

                intorno alle macchie solari. Ciò diede l’impressione che Galileo
                avesse  cercato  di  imporre  una  dottrina  contraria  alle  Scritture

                lungo  un  arco  di  vent’anni.  Allo  scopo  di  salvare  la  tesi

                implausibile di una richiesta di patteggiamento, questo quadro
                riassuntivo deve essere attribuito a persone disoneste, ansiose di

                vedere Galileo punito duramente; se fosse stato steso in modo
                equilibrato,  la  tesi  continua,  Urbano  sarebbe  stato  consigliato

                meglio e l’intera faccenda avrebbe avuto un esito piú felice                         248 .
                Ma  Urbano  non  aveva  bisogno  di  alcun  quadro  riassuntivo,

                sbilanciato o equilibrato che fosse: conosceva i fatti salienti e le
                necessarie conclusioni che ne doveva trarre. Il 16 giugno ordinò

                che  Galileo  fosse  interrogato  ancora  circa  i  motivi  che  lo
                avevano spinto, e che se avesse risposto in modo soddisfacente

                avrebbe  dovuto  abiurare  ex  vehementi  di  fronte  alla
                Congregazione del Sant’Uffizio, per essere quindi condotto in

                carcere,  dove  avrebbe  dovuto  rimanere  per  il  tempo  che
                l’Inquisizione  avrebbe  ritenuto  opportuno.  E,  ovviamente,  il

                Dialogo sarebbe stato proibito            249 .

                    L’abiura ex vehementi – una procedura seguita raramente per
                i  laici  –  veniva  richiesta  per  purificare  il  colpevole  da  un

                «vehemente sospetto d’heresia». Il fatto di essere sospettato di
                ciò  costituiva  esso  stesso  un  crimine.  Il  «processo»  che

                precedeva  l’abiura  cercava  di  persuadere  l’accusato  di
                confessare  il  delitto  che  i  giudici  avevano  deciso  che  avesse

                commesso.  Il  procedimento  consisteva  nell’espressione
                pubblica della confessione, della contrizione e dell’assoluzione

                dell’imputato.  Rimane  però  la  questione  fastidiosa  di  quale
                eresia  Galileo  possa  aver  sostenuto,  tanto  da  renderlo

                veementemente  sospetto  agli  inquisitori.  Il  procedimento  ex
                vehementi, infatti, non era l’unico procedimento possibile per le
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