Page 466 - Galileo. Scienziato e umanista.
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stile di vita di Ciampoli, le orge occasionali, i suoi modi bruschi
                quando non adulava; tutto questo, con la sua goffaggine, faceva

                il paio con l’incurabile atteggiamento assillante e derisorio nei
                confronti di intellettuali rispettabili e chierici che si trovavano in

                disaccordo  con  lui       202 .  E  dopo  la  loro  caduta,  gli  ex  amici  di
                Urbano  fecero  entrambi  il  medesimo  errore  di  valutazione:

                aspettarsi  che  il  papa  ammorbidisse  le  proprie  posizioni.

                Ciampoli lasciò Roma in silenzio, nell’ottobre del 1632, per il
                governatorato  di  un  territorio  nelle  Marche,  da  cui  cercò

                disperatamente di tornare. Ma Urbano fu irremovibile: il bando
                di Ciampoli sarebbe stato perpetuo. E lo stesso, con un’intensità

                maggiore, sarebbe stato quello di Galileo                203 .
                    Si vociferava che fossero stati i gesuiti a informare Urbano

                della  violazione  dell’editto  del  1616  e  del  cattivo  uso  che
                Galileo  aveva  fatto  della  «medicina  della  fine»                  204 .  Avevano

                riconquistato una certa influenza in Vaticano dopo che Urbano
                fu costretto a favorire gli Asburgo. Nel 1631, nella predica del

                venerdí santo tenuta alla Cappella Sistina, avevano richiamato
                l’attenzione  sulla  distruzione  delle  loro  missioni  e  dei  loro

                collegi da parte di una «turba di furibondi predoni» che si aggira
                per la cattolica Austria. L’oratore era Orazio Grassi e la persona

                cui era dedicato il testo a stampa, il capo italiano della fazione

                spagnola della Curia, era il suo patrono, il cardinale Ludovisi. I
                gesuiti  addolcirono  il  proprio  messaggio  pubblicando  una

                nuova, sontuosa edizione delle poesie di Urbano con disegni del
                suo architetto preferito, Bernini           205 . Non è chiaro se Grassi abbia

                utilizzato  le  proprie  conoscenze  per  arrivare  a  punire  Galileo;
                disse  che  non  aveva  nulla  a  che  fare  con  la  vicenda  e  si

                dispiacque per l’esito che questa ebbe. «Ma egli si è rovinato da
                sé stesso, con invaghirsi tanto del suo ingegno e col non fare

                stima  alcuna  degli  altri;  e  però  non  si  meravigli  se  tutti
                conspirano a’ danni suoi»           206 .

                    In qualunque modo sia avvenuto, nel luglio del 1632 Urbano
                sapeva  che  Galileo  non  aveva  onorato  il  proprio  impegno  di
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