Page 465 - Galileo. Scienziato e umanista.
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frontespizio  del  Dialogo.  L’immagine  poteva  infatti  indicare
                l’estrema  suscettibilità  del  papa  all’inizio  della  «storia  di

                Galileo». I delfini erano forse un simbolo cabalistico, un’offesa
                a  Urbano  e  ai  suoi  due  fratelli?  O  ai  cardinali  Barberini?

                Volevano  forse  significare  la  speranza,  o  la  predizione,  della
                sostituzione delle api dei Barberini da parte di una famiglia di

                pesci? «A Roma perdonano atei, sodomiti, libertini e altri tipi di

                mascalzoni, ma non perdonano mai coloro che parlano male del
                papa  o  della  sua  corte,  o  che  sembrano  mettere  in  dubbio  il

                potere  del  papa»        199 .  Senza  dubbio  Urbano  aveva  qualche
                ragione  per  la  sua  accentuata  suscettibilità:  percepiva  il

                tradimento tutto intorno a sé. Era stato costretto ad allontanare
                Ciampoli, suo amico e inviato di lunga data, per aver avuto la

                presunzione di conoscere il pensiero del papa e per aver avuto
                rapporti  con  gli  spagnoli,  che  gli  avevano  dato  una  piccola

                rendita (o onorario) per anni; ma dopo il grande scontro durante
                il concistoro dell’8 marzo del 1612, quando il cardinale Borgia

                e  il  piú  giovane  nipote  di  Urbano,  Antonio  Barberini,  erano
                quasi venuti alle mani sulla politica estera del papa, era arrivato

                il tempo di epurare tutti i compagni di viaggio filospagnoli                         200 .
                Preoccupato di essere assassinato, Urbano non toccava cibo che

                non  fosse  stato  prima  assaggiato,  si  ritirò  a  Castel  Gandolfo

                sotto  stretta  sorveglianza  e  ordinò  a  pattuglie  armate  di
                sorvegliare le strade dirette a Roma. Tali preoccupazioni erano

                certamente  piú  fondate  del  suo  sospetto  circa  i  delfini,  che  si
                rivelarono non essere altro che l’insegna dello stampatore                      201 .

                    La caduta di Ciampoli aveva molti elementi in comune con
                quella  di  Galileo.  Entrambi  avevano  goduto  dell’amicizia  e

                dell’ammirazione  di  Maffeo  Barberini,  ricevendo  segni
                sostanziali  del  suo  favore  quando  divenne  papa.  Urbano  non

                voleva  agire  contro  nessuno  dei  due,  ma  entrambi  commisero
                l’errore di dare per scontato tale favore, di ignorare una o l’altra

                delle  sue  opinioni  preferite  e  di  comportarsi  in  modo  tale  da
                rendere  la  propria  protezione  sempre  piú  costosa.  Il  sontuoso
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