Page 471 - Galileo. Scienziato e umanista.
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presenti  alla  mente  di  Urbano  quando  censurò  la  dottrina  di
                Galileo perché apportava «alla religione pregiudizi grandi e de’

                piú pessimi che siano stati mai inventati»                 217 . Se solo Galileo si
                fosse  dimostrato  all’altezza  dell’accordo  da  lui  stipulato  col

                papa – se solo non avesse rovinato, ma rafforzato, la medicina
                di Urbano!

                    Il rapporto stilato dalla commissione nel settembre del 1632,

                non  firmato,  distorce  leggermente  la  storia  per  esonerare
                Riccardi  da  ogni  svista  o  misfatto:  allo  scopo  di  consentire  a

                Galileo  di  parlare  con  gli  editori,  dichiarava,  Riccardi  aveva
                concesso  un  imprimatur  provvisorio  perché  l’opera  potesse

                essere  stampata  a  Roma,  con  l’accordo  che  avrebbe  rivisto  i
                fogli a mano a mano che fossero usciti dalla stamperia; quando

                Galileo insistette per stampare il libro a Firenze, Riccardi disse
                all’inquisitore fiorentino che cosa era necessario fare, gli mise a

                disposizione la traccia per una prefazione appropriata, e lasciò
                fare  a  lui.  Contro  le  istruzioni  inviate  da  Riccardi  e  stilate  da

                Bellarmino,  proseguiva  il  rapporto,  Galileo  ha  argomentato  in
                temi astronomici in modo assoluto, non ipotetico. In particolare,

                ha fatto uso senza permesso di un imprimatur concesso a Roma;
                ha  stampato  la  prefazione  con  caratteri  differenti  dal  resto

                dell’opera, come se non ne facesse parte; ha messo «la medicina

                della fine in bocca di un sciocco»; ha strapazzato chi la pensava
                diversamente  (qui  si  può  cogliere  un’eco  delle  lamentele  di

                Scheiner)  e  «chi  piú  si  serve  S.  Chiesa»;  ha  dichiarato  di
                comprendere  i  teoremi  della  geometria  alla  pari  di  Dio;  e  ha

                attribuito le maree a moti inesistenti della Terra. Tutto vero e
                tutto emendabile, secondo l’opinione della commissione, «se si

                giudicasse esser qualche utilità nel libro, del quale gli si dovesse
                far questa grazia»       218 .



                    4.3. Abbattuto.

                    Alla  fine  di  settembre  del  1632,  poco  dopo  che  la

                commissione  ebbe  espresso  il  proprio  giudizio,  il  cardinale
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