Page 325 - Galileo. Scienziato e umanista.
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sulla base della Bibbia e dei Padri – l’unico modo, secondo lui,
                per  arrivare  alla  verità  in  questo  campo.  Un  Sole  stazionario

                sembrava  inconciliabile  con  la  Bibbia.  Confidò  a  Dini  che  il
                passo  piú  difficile,  per  i  Copernicani,  era  costituito  da  quel

                bellissimo  salmo  che  inizia  con  le  parole:  «I  cieli  narrano  la
                gloria di Dio». La difficoltà segue poche righe piú avanti: «Là

                pose una tenda per il Sole | che esce come sposo dalla stanza

                nuziale, | esulta come prode che percorre la via. | Egli sorge da
                un estremo del cielo | e la sua corsa raggiunge l’altro estremo».

                Dini replicò che i Galileisti erano in grado di interpretare tale
                passo in modo favorevole alla loro tesi. Bellarmino lo invitò alla

                prudenza:  nessuno  dovrebbe  giungere  a  conclusioni  affrettate,
                ammoní, e si offrí di leggere qualunque cosa Galileo avesse da

                dire.  «[C]ome  vede  […]  per  ancora  ogniuno  sta  all’erta  in
                negotio di tanta portata». Dini riprese a distribuire copie della

                lettera  a  Castelli  ad  amici  cardinali,  tra  cui  Barberini  e  del
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                Monte .
                    L’apparente  flessibilità  di  Bellarmino  incrementò  lo  zelo
                missionario  di  Galileo.  Rispose  a  Dini  che  Copernico  non

                avrebbe lavorato con cosí grande determinazione e coraggio per
                dimostrare  una  semplice  ipotesi:  egli  pensava  che  il  proprio

                sistema fosse vero e noi, che abbiamo ragioni ancora migliori

                delle sue per dirlo, dovremmo accettarlo come vero o probabile,
                oppure  respingerlo  del  tutto.  Inoltre,  è  assurdo  dire,  come  ha

                fatto Bellarmino, che dato che gli astronomi utilizzano concetti
                come eccentrici ed epicicli tutti i loro costrutti sono fantasiosi:

                gli  epicicli,  infatti,  interpretati  come  orbite  intorno  a  corpi
                diversi  dalla  Terra,  esistono  effettivamente,  come  possiamo

                dedurre dalle lune di Giove e dalle fasi di Venere. Quanto agli
                eccentrici,  il  percorso  di  Marte  attorno  alla  Terra  non  è  quasi

                certamente  geocentrico,  dato  che  il  pianeta  è  otto  volte  piú
                distante quando si trova in congiunzione con il Sole di quanto

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                non  sia  in  opposizione .  Questa  risposta,  insieme  astuta  e
                fuorviante,  che  assume  implicitamente  la  rotazione  epiciclica,
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