Page 30 - Galileo. Scienziato e umanista.
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un’istruzione scientifica a Siena e dintorni. Nel 1588 trovò un
lavoro per tre mesi dai suoi amici vallombrosani, come istitutore
di un futuro confratello presso il loro monastero di Passignano:
ricevette un totale di 58 lire (circa 8 scudi) che, se proseguito
per un anno, gli avrebbe reso una cifra pari alla metà del salario
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di un professore miseramente retribuito . Quello stesso anno, il
1588, si presentò come giovane professore di matematica
all’Università di Bologna. La sua domanda si apriva con un
errore di aritmetica: forniva infatti la sua età come
«approssimativamente di 26 anni», sebbene egli ne avesse
soltanto 23. Apparentemente riteneva che la sua giovane età non
si addicesse alla sua preparazione matematica, che consisteva
nel tempo trascorso con Ricci e nella sua esperienza di
insegnamento a Firenze e a Siena. Proseguiva poi con i suoi
successi: «di grandissimo giudizio in questo e in molte altre
cose nelle quali ha posto studio, come in particolare
nell’umanità e nella filosofia». Gli elettori gli preferirono
Giovanni Antonio Magini, piú anziano di lui di nove anni,
astrologo e astronomo di lunga esperienza, calcolatore diligente
e, piú tardi, amico occasionale di Galileo. Senza dubbio fecero
la scelta piú tranquilla. Magini si era laureato in quello stesso
ateneo e il professore di matematica piú anziano dell’Università
di Bologna, Pietro Antonio Cataldi, dubitava della correttezza di
una premessa che costituiva il punto di partenza delle
dimostrazioni matematiche proposte da Galileo come sua piú
forte credenziale. Il professore di matematica dell’Università di
Padova, Giuseppe Moletti, era d’accordo con Cataldi: Galileo
era un buon geometra, ma la sua premessa era imperfetta.
Anche Del Monte e Clavio nutrivano dei dubbi su di essa. Come
vedremo, era ineccepibile, ma non era ciò che di cui avevano
bisogno le dimostrazioni di Galileo (fu questo, probabilmente, il
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problema) .
2.2. Musica.