Page 236 - Galileo. Scienziato e umanista.
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de i frutti della scienza che esso, già 17 anni compiti, professa nello Studio
di Padova, con speranza di essere alla giornata per presentargliene de i
maggiori, se piacerà al S. Dio et alla S. V. che egli, secondo il suo
desiderio, passi il resto della vita sua al servizio di V. S. 28 .
La frase relativa alla teoria della prospettiva tradisce la
preoccupazione di rassicurare gli ammiragli e i generali
veneziani radicando il nuovo marchingegno nel terreno della
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scienza . La Repubblica accettò questo precoce prodotto della
scienza accademica per fini militari e premiò Galileo, forse
mettendosi prima d’accordo con lui, aumentandogli lo stipendio
fino a 1000 scudi e garantendogli la posizione a vita. Sembra
una ricompensa ragionevole: se Galileo avesse
commercializzato il cannocchiale con il medesimo successo con
cui aveva commercializzato il compasso, gli avrebbe fruttato
400 o 500 scudi all’anno, fino a quando avesse dominato il
mercato. L’aumento di stipendio e l’incarico a vita gli
garantivano la medesima somma per sempre, senza sforzo e
senza ulteriori spese da parte sua. Galileo informò il proprio
cognato che aveva messo da parte i propri progetti di rientrare
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in patria e che avrebbe continuato a lavorare a Padova .
L’agente fiorentino presso la Serenissima, Giovanni Bartoli,
teneva informata la corte toscana sulla sensazione causata dal
vassallo di Cosimo a Venezia. Con l’aiuto di Sarpi, cosí si
diceva, Galileo aveva analizzato il dispositivo, ne aveva
scoperto il «segreto» e aveva quindi offerto la propria versione
migliorata allo Stato; in cambio, il Senato gli aveva aumentato
lo stipendio fino a 1000 scudi, «con l’obligo però […] di servir
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nella sua lettura perpetuamente» . Nel giorno in cui questo
rapporto venne spedito, Cosimo chiese a Galileo di avere una
copia dello strumento che aveva appena consegnato allo Stato
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veneziano . Il vassallo non poteva fargli questa cortesia: non
poteva né vendere l’occhiale né dire come lo aveva costruito, e
aveva dovuto costruirne una dozzina per i veneziani; il suo dono