Page 235 - Galileo. Scienziato e umanista.
P. 235

Forse  Sarpi  lo  aiutò  nelle  prime  fasi  di  ricerca,  come
                sicuramente  fece  nelle  fasi  seguenti,  che  portarono  a

                miglioramenti  successivi.  Il  dispositivo  olandese  divenne  il
                telescopio italiano grazie agli sforzi del «nostro matematico di

                                                                                   27
                Padova e di altri di noi non ignari di quelle arti» .
                    Per la fine dell’agosto del 1609 aveva uno strumento 9x (cioè

                a  9  ingrandimenti),  capace  di  ingrandire  tre  volte  di  piú  del

                dispositivo originale. Seguendo le proprie inclinazioni, Galileo
                avrebbe mantenuto il segreto e venduto la propria versione in un

                mercato  che  si  era  già  sviluppato,  grazie  alle  notizie  relative
                all’invenzione  olandese.  Con  il  vantaggio  che  aveva  e

                l’industriosa ostinazione con cui lavorava, poteva aspettarsi di
                conservare un discreto vantaggio sui propri concorrenti per un

                certo tempo. Decise però di fare altrimenti, quasi sicuramente
                consigliato e indirizzato da Sarpi. Il 24 agosto Galileo scrisse al

                doge Donà per offrire la propria invenzione gratuitamente allo
                Stato:




                         Galileo  Galilei,  humilissimo  servo  della  Ser.à  V.a,  invigilando
                      assiduamente et con ogni spirito per potere non solamente satistare al carico

                      che  tiene  della  lettura  di  Matematica  nello  Studio  di  Padova,  ma  con
                      qualche utile et segnalato trovato apportare straordinario benefizio alla S.tà

                      V.a,  compare  al  presente  avanti  di  quella  con  un  nuovo  artifizio  di  un
                      occhiale  cavato  dalle  piú  recondite  speculazioni  di  prospettiva,  il  quale

                      conduce gl’oggetti visibili cosí vicini all’occhio, et cosí grandi et distinti gli
                      rappresenta, che quello che è distante, v. g., nove miglia, ci apparisce come

                      se  fusse  lontano  un  miglio  solo:  cosa  che  per  ogni  negozio  et  impresa
                      marittima o terrestre può esser di giovamento inestimabile […]. Et pertanto,

                      giudicandolo  degno  di  essere  dalla  S.  V.  ricevuto  et  come  utilissimo

                      stimato, ha determinato di presentarglielo et sotto l’arbitrio suo rimettere il
                      determinare  circa  questo  ritrovamento,  ordinando  et  provedendo  che,

                      secondo  che  parerà  oportuno  alla  sua  prudenza,  ne  siano  o  non  siano
                      fabricati.

                         Et questo presenta con ogni affetto il detto Galilei alla S. V., come uno
   230   231   232   233   234   235   236   237   238   239   240