Page 22 - Galileo. Scienziato e umanista.
P. 22

in cui diede spettacolo fu quando venne alle mani con la donna
                di  Galileo,  pagando  il  suo  servitore  per  spiarlo  e  provando  a

                rubare  alcune  lenti  per  occhiali  che  egli  teneva  nel  proprio
                           9
                negozio .  Forse  Galileo  era  preoccupato  che  la  pazzia  fosse
                congenita. È interessante osservare che la principale domanda
                che poneva agli oroscopi che preparò per le proprie figlie era

                                                            10
                quanto razionali sarebbero state .
                    Mentre  Vincenzo  era  in  viaggio  o  soggiornava  a  Firenze,
                Galileo viveva a Pisa, qualche volta con Giulia, nella casa di un

                parente, Muzio Tedaldi. In queste circostanze iniziò a studiare
                latino e altre materie indispensabili con un maestro di cui tutto

                ciò che sappiamo è che si chiamava Jacopo Borghini e che si
                                                         11
                faceva pagare 5 lire al mese . All’età di 11 anni il ragazzino
                iniziò  un  corso  di  studi  piú  regolare  presso  il  monastero  dei
                vallombrosani  (una  congregazione  di  benedettini),  vicino  a

                Firenze.  Vallombrosa  era  una  bella  località  che  sicuramente
                risultava  attraente  per  un  adolescente  romantico  che  si  apriva

                all’arte,  alla  letteratura  e  alla  vita  spirituale.  Durante  la  sua
                permanenza i monaci ospitarono l’artista Federico Zuccari, che

                in quel periodo stava lavorando ai bozzetti dei propri affreschi
                sui sette peccati capitali per la cupola della cattedrale fiorentina,

                e poco piú tardi Giovanni Stradano arrivò per dipingere vedute

                del monastero e della foresta incantata che lo circondava (tav.
                   12
                1) .  I  monaci  di  Vallombrosa  erano  conosciuti  per  la  loro
                cultura, in particolare l’abate, «uomo d’acuto ingenio e raro», a
                suo  agio,  ci  viene  assicurato,  con  la  teologia,  l’astrologia,  la

                matematica, la retorica, la cosmologia: «non [con] una scienza
                sola o arte, ma [con] tutte quante». È plausibile che la passione

                di  Galileo  per  l’arte  dell’astrologia,  che  durò  per  tutta  la  sua
                vita,  sia  iniziata  proprio  a  Vallombrosa.  Un  ragazzino  piú

                piccolo  di  lui,  il  suo  sventurato  amico  Orazio  Morandi,  si
                sarebbe  unito  ai  Vallombrosani  per  diventare  abate  della  sede

                romana  della  congregazione,  che  trasformò  in  un  istituto  di
   17   18   19   20   21   22   23   24   25   26   27