Page 21 - Galileo. Scienziato e umanista.
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Firenze. Faceva visita a Giulia abbastanza frequentemente da
diventare padre di sei o sette figli, tre dei quali ebbero un ruolo
significativo nella vita di Galileo: le sue sorelle piú giovani,
Virginia e Livia, e il fratello minore Michelangelo. Nei primi
anni Settanta del Cinquecento Vincenzo viveva a Firenze,
accrescendo la propria reputazione come teorico all’interno del
circolo di Bardi, che si era dato il nome di Camerata dalla
piccola stanza in cui si riuniva; fu in questo contesto che iniziò a
concepire la critica della polifonia e dell’accordatura apprese da
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Zarlino .
Vincenzo era totalmente dedito alla propria musica. Suonava
il liuto ogniqualvolta ne aveva l’occasione, ovunque si trovasse,
«come passeggiando, cavalcando, stando alla fenestra, o in
letto». Apprendiamo questo fatto curioso dal suo libro piú
importante, Fronimo (1568, 1584), che contiene molte
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composizioni per due liuti, uno che accompagnava l’altro .
Galileo crebbe suonando il secondo liuto in compagnia del
padre, musicista compulsivo. Dal padre può darsi abbia anche
imparato a pensare in modo libero e indipendente: Vincenzo
amava infatti dire, come Galileo, che le persone che fanno
appello all’autorità per averla vinta nelle discussioni sono dei
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pazzi . Giulia, la madre di Galileo, conosceva il valore
dell’autorità. Si diceva che avesse portato Galileo davanti al
Sant’Uffizio (l’Inquisizione) a Firenze per averla insultata –
chiamandola puttana, gabrina – e che il cortese inquisitore
pronunciò un’ammonizione contro il figlio furibondo. La scelta
del complimento «gabrina» («vecchia megera») aggiunge
verosimiglianza alla storia: la terribile, brutta e vecchia strega
Gabrina è un personaggio dell’Orlando furioso di Ariosto, che
Vincenzo amava al pari di Galileo. Come Gabrina, anche Giulia
non migliorò con l’età: un anno prima di morire, nel 1620, il
fratello di Galileo Michelangelo, ai tempi musicista di corte in
Baviera, si dimostrò sorpreso nell’apprendere che la loro madre
fosse «ancora cosí terribile». Tra le occasioni piú impressionanti