Page 117 - Galileo. Scienziato e umanista.
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adescare Oloferne e condurlo alla rovina, «cosí l’eloquenza, et
                le scienze da Religiosi condotte alla Rocca, et Cittadella di Dio,

                come  ancelle,  sono  finalmente  come  scudi  e  palvesi  per
                discacciare i nemici,  i quali  vorrebbono assaltare  la Chiesa  di

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                Dio» .  I  dipinti,  se  rispettosi  del  decoro  e  accurati
                storicamente, educano il fedele; l’architettura costruisce chiese e

                collegi solidi e maestosi; la matematica sottende la musica e i
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                calcoli per la determinazione della Pasqua . Nella politica del
                suo ordine Possevino era sufficientemente liberale da mettersi

                nei  guai:  si  oppose  all’inasprimento  del  Generale  dei  gesuiti
                Acquaviva;  si  batté,  danneggiando  la  propria  reputazione,

                contro  una  nuova  regola  che  proibiva  agli  ebrei  convertiti  di
                entrare  nell’Ordine;  e  una  volta  riconobbe,  ancora  a  proprio

                danno, che i veneziani non erano del tutto dalla parte del torto
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                negli eventi che portarono all’espulsione del 1606 .
                    Tra gli amici piú intimi di Possevino c’era Pinelli, il patrizio
                che aveva sollecitato la chiamata di Galileo a Padova e aveva

                seguito  lo  scienziato  lungo  tutto  il  processo  di  assunzione.
                Poiché durante i primi mesi del proprio nuovo incarico Galileo

                visse nella casa di Pinelli, ebbe diverse occasioni di incontrare
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                gli  amici  conservatori  del  suo  ospite ,  come  per  esempio
                Monsignor  Paolo  Gualdo,  forse  il  piú  forte  sostenitore  dei

                gesuiti a Padova. Uno dei fratelli di Gualdo era un gesuita – il
                discepolo  prediletto,  si  diceva,  del  piú  importante  teologo

                dell’ordine,  il  cardinale  Roberto  Bellarmino  (tav.  9);  e  anche
                Gualdo fu vicino a prendere lui stesso i voti. A Galileo piaceva

                la combinazione, in Gualdo, di una profonda religiosità con il
                gusto per la conversazione piacevole e un gusto raffinato per le

                arti.  La  predilezione  di  Gualdo  per  Tasso,  che  conosceva
                personalmente, diede loro molto di cui conversare amabilmente.

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                Gualdo e Galileo divennero buoni amici .  Galileo  non  aveva
                alcun desiderio di allearsi con il gruppo pro o contro i gesuiti,

                né  ne  avvertiva  la  necessità,  almeno  all’inizio.  Alla  fine,
                tuttavia, avrebbe dovuto scegliere da che parte stare.
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