Page 85 - Piergiorgio Odifreddi - Hai vinto, Galileo! La vita, il pensiero, il dibattito su scienza e fede.
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come testimonia Simplicio nel Commento alla Fisica
di Aristotele (291):
Alessandro di Afrodisia riporta un passo di un riassunto
dei Meteorologica di Posidonio, in cui Gemino dice che
l’astronomo non ha la competenza per trovare le cause: egli si
limita a trovare delle ipotesi che permettono di salvare i
fenomeni, il che si può fare in molti modi diversi, ed è
costretto a rivolgersi al filosofo per conoscere ciò che
riguarda la sostanza del cielo e degli astri.
Ma l’aria era cambiata nel 1609, anno in cui
Keplero aveva svelato al pubblico, nell’Astronomia
nova, ciò che gli addetti ai lavori ormai sapevano da
tempo: che a scrivere quella prefazione era stato il
teologo Osiander, e che lo scienziato Copernico non
l’avrebbe mai approvata. Cioè, che l’eliocentrismo
era stato fin dagli inizi proposto come una vera
realtà fisica, e niente affatto come una pura ipotesi
matematica.
D’altronde, chi voleva e poteva aveva capito
subito com’erano andate le cose. Lo dimostra
quest’appunto del figlio dell’astronomo Pietro
Apiano, trascritto nella propria copia del De
revolutionibus da Michael Maestlin, maestro di
Keplero:
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