Page 81 - Piergiorgio Odifreddi - Hai vinto, Galileo! La vita, il pensiero, il dibattito su scienza e fede.
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era dotato di una lente concava e una convessa, e
suggerì miglioramenti basati sull’uso di due lenti
convesse e su combinazioni di più di due lenti.
Le sue proposte sono utilizzate ancora oggi, nei
moderni teleobiettivi, e già allora furono
immediatamente recepite anche da Galileo. Il quale
però, con la consueta doppiezza, negò sempre di
aver letto il libro del collega, pur essendo smentito
dalle postille autografe che appose, soprattutto nelle
parti relative alle lenti, sulla propria copia del libro
(oggi nella Collezione Galileiana).
Evidentemente, allora come ora, le questioni di
priorità ossessionavano gli scienziati in generale, e
Galileo in particolare: basta leggere la lamentosa
tirata che apre Il Saggiatore. Un altro caso di priorità,
sempre in tema di astronomia, si aprì verso la fine
del 1611 in Italia e all’estero quando si diffusero
notizie di vari avvistamenti di macchie solari che,
come testimonia Virgilio nelle Georgiche (I, 438-41),
erano già state intuite fin dall’antichità: «il Sole,
nascosto dalle nuvole, elargisce segni e varia con
delle macchie il suo primo apparire».
Sulla natura delle macchie si scatenò la solita
disputa, e l’anno dopo Galileo spiegò, nella Istoria e
dimostrazioni intorno alle macchie solari e loro
accidenti, che il problema era se «esse siano cose
reali, e non semplici apparenze o illusioni dell’occhio
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