Page 33 - Piergiorgio Odifreddi - Hai vinto, Galileo! La vita, il pensiero, il dibattito su scienza e fede.
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scartato in origine da Copernico (proprio per un
problema relativo alla compenetrazione delle sue
due sfere cristalline di Marte e del Sole), e in seguito
definito da Galileo come una mera «piacevolezza
poetica».
Un’ultima assunzione comune dei sistemi
tolemaico e copernicano, più metafisica che fisica,
era la finitezza del mondo, di cui la sfera delle Stelle
Fisse costituiva l’estremo e uniforme confine. Questa
limitazione fu timidamente superata già nel 1576,
quando la Descrizione perfetta delle sfere celesti di
Thomas Digges annunciò fin dalla copertina:
Il globo delle Stelle Fisse si estende come una sfera di
altezza infinita, e perciò immobile. Palazzo della felicità
addobbato con innumerevoli magnifiche luci, eternamente
brillanti, che superano di molto il nostro Sole sia in quantità
che in qualità.
Ma il primo vero grande propugnatore dell’idea
di un universo infinito fu Giordano Bruno, che
passò alla storia anche come il primo grande
difensore del sistema copernicano. Dalla sua vasta
produzione, che spazia da improbabili opere
mnemotecniche come Le ombre delle idee a confuse
opere numerologiche come Il triplice minimo, si
stacca per interesse la trilogia inglese del 1584, che
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