Page 196 - Piergiorgio Odifreddi - Hai vinto, Galileo! La vita, il pensiero, il dibattito su scienza e fede.
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concordanze tra religione e scienza sono più
numerose, e soprattutto più importanti, delle
incomprensioni», il papa sostenne infatti che le
istanze delle lettere a Benedetto Castelli del 1613 e a
Cristina di Lorena del 1615, a proposito della
necessità di interpretazione delle Scritture e della
non contraddittorietà tra scienza e fede, erano ormai
state recepite dalla Chiesa: in particolare,
dall’enciclica Divino afflante spiritu di Pio XII e dalla
costituzione Gaudium et spes del Concilio Vaticano
II.
Avendo così promosso o declassato, a seconda dei
punti di vista, lo scienziato a teologo, il papa auspicò
un approfondimento dell’esame del caso Galileo, che
«nel leale riconoscimento dei torti, da qualunque
parte provengano, rimuova le diffidenze che quel
caso tuttora frappone, nella mente di molti, alla
fruttuosa concordia tra scienza e fede, tra Chiesa e
mondo».
Nel 1981 fu dunque istituita una Commissione di
studio del caso Galileo, che si riunì una mezza
dozzina di volte nel giro di un paio d’anni. In seguito
le quattro sezioni (esegetica, culturale, scientifico-
epistemologica e storico-giuridica) in cui essa era
organizzata produssero una decina di studi,
compresa la raccolta di atti che abbiamo citato, e i
lavori furono ufficialmente chiusi dal discorso di
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