Page 194 - Piergiorgio Odifreddi - Hai vinto, Galileo! La vita, il pensiero, il dibattito su scienza e fede.
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misfatto», «impresa sciagurata», «ignominioso
oltraggio», «gravissima offesa» e «infame
bestemmia».
Dopo la firma dei Patti Lateranensi dell’11
febbraio 1929 i cattolici fecero pressione affinché la
statua fosse rimossa, ma Mussolini non si piegò oltre
e dichiarò il 13 maggio alla Camera dei deputati: «La
statua di Giordano Bruno, malinconica come il
destino di questo frate, resterà dove è».
Per tutta risposta, Pio XI proclamò allora il
cardinal Bellarmino santo il 29 giugno 1930, e
addirittura dottore della Chiesa il 17 settembre 1931.
Oggi il corpo del Grande Inquisitore riposa in
Sant’Ignazio a Roma, col volto e le mani ricoperte
d’argento, e il motto: «La mia spada ha sottomesso
gli spiriti superbi».
Durante il giubileo del 2000, quattrocentesimo
anniversario dell’assassinio perpetrato nel giubileo
del 1600, il loquace papa Giovanni Paolo II ha
ostinatamente taciuto. Il segretario di Stato Angelo
Sodano, in una lettera del 14 febbraio, ha invece
ribadito che Giordano Bruno era stato «processato
con i metodi di coazione allora comuni», giudicato
da «giudici animati dal desiderio di servire la verità e
promuovere il bene comune», condannato con «un
verdetto in conformità al diritto dell’epoca», e
«giustiziato» perché «il cammino del suo pensiero
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