Page 198 - Piergiorgio Odifreddi - Hai vinto, Galileo! La vita, il pensiero, il dibattito su scienza e fede.
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ramo della letteratura fantastica», secondo una felice
espressione di Borges, nel senso che si interessa
appunto di ciò che sta oltre la realtà, e non può
dunque pretendere di avere alcunché da dire al
riguardo.
La verità è che l’unico modo in cui la Chiesa
avrebbe potuto seriamente chiudere la contesa
sarebbe stato confessare sinceramente e umilmente
un’indebita e colpevole invasione di campo,
ammettendo che Bellarmino e Clemente VIII furono
i letterali assassini di un uomo innocente, Paolo V e
Urbano VIII gli ottusi difensori di un’anacronistica
superstizione, e Copernico, Bruno, Keplero e Galileo
gli acuti alfieri di un futuristico pensiero, che si è
storicamente rivelato come la sola impresa
intellettuale in grado di fornire risposte sensate e
coerenti alle domande sull’universo, la natura, la vita
e l’uomo.
A onor del vero, durante il Concilio Vaticano II
qualcuno aveva proposto di fare precisamente
questo, o almeno vi si era avvicinato. Il vescovo di
Strasburgo Léon Arthur Elchinger, ad esempio, che
durante la discussione dell’autunno 1964 sulla
Gaudium et spes dichiarò: «La riabilitazione di
Galileo sarebbe da parte della Chiesa un’azione
eloquente, realizzata con umiltà, ma giustamente».
Invece, quando il 1° maggio 1981 il segretario di
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