Page 200 - Piergiorgio Odifreddi - Hai vinto, Galileo! La vita, il pensiero, il dibattito su scienza e fede.
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in maniera inconfutabile il doppio moto della
Terra»; terzo, «nel 1741, di fronte alla prova ottica
della rotazione della Terra intorno al Sole, Benedetto
XIV fece concedere dal Sant’Uffizio l’imprimatur
alla prima edizione delle Opere complete di Galileo».
L’unico «errore soggettivo di giudizio» che il
cardinale ammise da parte della Chiesa fu che «i
giudici di Galileo, incapaci di dissociare la fede da
una cosmologia millenaria, credettero a torto che
l’adozione della rivoluzione copernicana, peraltro
non ancora definitivamente provata, fosse tale da far
vacillare la tradizione cattolica e che era loro dovere
il proibirne l’insegnamento».
Poiché, dal canto suo, anche il papa non andò
oltre la «tragica incomprensione reciproca», non può
stupire che queste timide ammissioni non siano
riuscite a soddisfare non solo gli scettici, ma neppure
gli stessi membri della Commissione pontificia.
Primo fra tutti il responsabile della sua sezione
scientifica, l’astronomo gesuita George Coyne, che
ha diretto la Specola Vaticana per ventisette anni, e
nel suo saggio Il più recente tentativo della Chiesa di
sfatare il mito di Galileo (in La Chiesa e Galileo,
curato da Eman McMullin, Università di Notre
Dame, 2005) ha dichiarato:
I miti sono fondati su avvenimenti concreti. Nel caso di
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