Page 197 - Piergiorgio Odifreddi - Hai vinto, Galileo! La vita, il pensiero, il dibattito su scienza e fede.
P. 197
Giovanni Paolo II del 31 ottobre 1992, in occasione
del trecentocinquantenario della morte di Galileo.
Oltre a ripetere il giudizio sul «sincero credente,
più perspicace dei suoi avversari teologi», e a parlare
del suo caso come di «una specie di mito, simbolo del
preteso rifiuto del progresso scientifico da parte della
Chiesa, oppure dell’oscurantismo dogmatico
opposto alla libera ricerca della verità», il papa ne
trasse due insegnamenti. Il primo, basato sugli
sviluppi scientifici successivi, sarebbe che «spesso, al
di là di due visioni parziali e contrastanti, esiste una
visione più larga che entrambe le include e le
supera». Il secondo, basato sul motto del cardinal
Baronio, sarebbe invece che «esistono due campi del
sapere», e «le metodologie proprie di ciascuno
permettono di mettere in evidenza aspetti diversi
della realtà».
Inutile dire che si tratta, in entrambi i casi, di
«pie» illusioni. Nel primo, perché le visioni
scientifiche più larghe, come quella di Einstein
esplicitamente citata dal papa, includono e superano
quelle scientifiche più ristrette, ma non certo quelle
religiose, che appartengono a un altro mondo. E nel
secondo, perché, se non si vogliono stravolgere i
significati delle parole, i vari aspetti della realtà sono
e rimangono di pertinenza della fisica, e non della
metafisica: la quale, religione compresa, è invece «un
197