Page 178 - Piergiorgio Odifreddi - Hai vinto, Galileo! La vita, il pensiero, il dibattito su scienza e fede.
P. 178
dovrà attendere il 1915, quando Einstein spiegherà la
gravità come l’effetto della curvatura dello spazio-
tempo prodotta dalla materia.
Un altro dei problemi che Newton non riuscì a
risolvere era un vero e proprio paradosso: come mai
la volta celeste non collassa? Poiché le stelle
appaiono uniformemente distribuite nello spazio
infinito, ce ne dovrebbero essere infinite: ma infinite
stelle dovrebbero produrre un’attrazione
gravitazionale infinita. Prima di essere risolto,
ancora una volta da Einstein, il paradosso diventerà
la prima antinomia della Critica della ragion pura di
Kant. La cosa non deve stupire: lo stesso Newton
aveva infatti esortato i filosofi a studiare la
matematica, oltre che i matematici a filosofare. E
aveva scritto il suo libro geometricamente, alla
maniera degli Antichi, e non analiticamente, alla
maniera dei Moderni, proprio perché voleva che a
leggerlo fossero anche i filosofi, e non soltanto i
matematici.
Il primo a prenderlo sul serio fu John Locke, che
fece seri sforzi per capire i Principi, e al quale
Newton fornì una dimostrazione semplificata
dell’equivalenza fra la legge di gravitazione e le leggi
di Keplero. E il Saggio sull’intelletto umano inaugurò
nel 1690 non soltanto l’empirismo inglese, ma
un’intera corrente della filosofia, che attraverso
178