Page 174 - Piergiorgio Odifreddi - Hai vinto, Galileo! La vita, il pensiero, il dibattito su scienza e fede.
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dimostrazione, da incitare il matematico a scrivere
un libro sull’argomento. Nel giro di tre anni Newton
gli inviò quattrocentosessanta pagine piene di
formule e diagrammi, scritte febbrilmente in una
delle più impressionanti esplosioni creative del
pensiero umano. Halley le lesse, le corresse, le definì
«una dimostrazione matematica dell’ipotesi
copernicana» e ne finanziò personalmente la
pubblicazione. Nel 1687 uscì, in trecentocinquanta
copie, il libro più importante di tutta la storia della
fisica: i Principi matematici della filosofia naturale.
Secondo il mito, Newton avrebbe intuito la
soluzione del problema della gravitazione quando,
da giovane, gli era caduta in testa una delle famose
mele che punteggiano le favole dell’umanità: da Eva
a Biancaneve, da Paride a Guglielmo Tell. In questo
caso qualcosa di vero c’è, anche se non molto: fra il
1664 e il 1666 Newton aveva infatti già avuto
un’altra esplosione creativa, dalla quale era nato il
calcolo infinitesimale che ancora oggi si studia nelle
scuole. E una delle sue tante scoperte di allora era
stata che se i pianeti avessero delle orbite circolari,
allora il Sole li attrarrebbe effettivamente con una
forza inversamente proporzionale al quadrato del
raggio.
Purtroppo il sogno che i pianeti «circolassero»
per gli spazi celesti, accarezzato da tutti gli
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