Page 170 - Piergiorgio Odifreddi - Hai vinto, Galileo! La vita, il pensiero, il dibattito su scienza e fede.
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volta il suo vero volto, con i monti e le valli che il
cannocchiale ha permesso di scoprire, e ci appare
come la conosciamo oggi grazie alle foto dei satelliti
e degli astronauti. Senza aver avuto bisogno di
recarvicisi di persona, Keplero e Galileo intuiscono
in quelle pagine memorabili come si sarebbe vista la
Terra dalla Luna, con variopinti risultati che
superano le sbiadite invenzioni di qualunque poeta
lunare, dall’Ariosto al Leopardi.
Da un lato, infatti, la Terra ha nel cielo della Luna
fasi uguali e contrarie a quelle che la Luna ha nel
cielo della Terra. Dall’altro lato, poiché la Luna
mostra sempre la stessa faccia alla Terra, la Terra si
può vedere soltanto dalla faccia a noi visibile della
Luna e la si vede sempre fissa nello stesso punto del
cielo. Il che significa che chi si trovi sulla faccia
visibile della Luna in un periodo di Terra piena può
osservare «questo globo fatal», immobile nel cielo
lunare, ruotare su se stesso nel corso di 24 ore: una
meravigliosa dimostrazione visiva del moto di
rotazione terrestre, che potrebbe far esclamare a un
poeta lunare: «Che fai, tu, Terra, in ciel? dimmi, che
fai, silenziosa Terra?».
I poeti terrestri, invece, della Luna sanno soltanto
una cosa: che c’è. E anche se sono dilettanti di
astronomia non sanno molto di più, visto che
perfino il Leopardi amante di Galileo e amato da
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