Page 169 - Piergiorgio Odifreddi - Hai vinto, Galileo! La vita, il pensiero, il dibattito su scienza e fede.
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è in caduta libera, non avverte il proprio peso». Rimasi
stupefatto. Questo pensiero, così semplice, mi fece sobbalzare
e mi spinse verso una teoria della gravitazione.
Quello che lo stesso Einstein definì «il pensiero
più felice della mia vita» era però già venuto in
mente anche a Galileo, nella prima giornata dei
Discorsi (73-74):
Sentiamo gravitarci su le spalle mentre vogliamo opporci
al moto che farebbe quel peso che ci sta addosso. Ma se noi
scendessimo con quella velocità che quel tal grave
naturalmente scenderebbe, in che modo volete che ci prema e
graviti sopra? Non vedete che questo sarebbe un voler ferire
con la lancia colui che vi corre innanzi con tanta velocità, con
quanta o con maggiore di quella con la quale voi lo seguite?
Concludete pertanto che nella libera e naturale caduta la
minor pietra non gravita sopra la maggiore, ed in
consequenza non le accresce peso, come fa nella quiete.
Già le citazioni precedenti di Galileo e Einstein,
sulle navi e sui treni, evidenziano la differenza tra le
metafore mirate a uno scopo della letteratura di
divulgazione e quelle fini a se stesse della letteratura
d’evasione. Ma l’esempio più significativo si trova
nelle pagine del Somnium di Keplero e del Dialogo
(89-90) di Galileo in cui la Luna mostra per la prima
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