Page 94 - Galileo Galilei - Lettere copernicane. Sentenza e abiura
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dell’oriente  e  dell’occidente,  adattandosi  a  queste  capacità
                d’intendere  limitate  e  non  avendo  per  obiettivo  quello  di

                impartire lezioni sul sistema delle sfere celesti, ma solo quello
                di  far  capire  la  grandezza  del  miracolo  realizzatosi

                nell’allungamento del giorno, si espresse in conformità alle loro
                possibilità di comprensione.
                     Forse fu questa la considerazione che indusse prima Dionigi

                                 19
                l’Areopagita  a dire che con questo miracolo si fermò il primo
                mobile  e  di  conseguenza  si  fermarono  tutte  le  sfere  celesti,

                                                                    20
                opinione condivisa da sant’Agostino,  che il vescovo di Avila
                                                  21
                conferma  diffusamente.   Anzi,  che  l’intenzione  dello  stesso
                Giosuè  fosse  quella  di  far  fermare  tutto  il  sistema  delle  sfere

                celesti si comprende dall’ordine esteso anche alla Luna, benché
                essa non avesse niente a che vedere con il prolungamento del

                giorno:  dietro  l’ordine  impartito  alla  Luna  sono  compresi  gli
                altri pianeti, taciuti in questo passo come in tutto il resto delle

                Sacre  Scritture,  cui  non  è  mai  appartenuta  l’intenzione  di
                insegnarci l’astronomia.
                     Se dunque non m’inganno mi pare che si possa chiaramente

                vedere come, accettando il sistema tolemaico, sia indispensabile
                interpretare  le  parole  in  un  significato  diverso  da  quello

                letterale.      Ammonito            dagli      utilissimi       avvertimenti          di
                sant’Agostino,  non  direi  che  l’interpretazione  corretta  debba

                essere necessariamente questa, per cui a nessuno non ne possa
                venire  in  mente  un’altra  forse  migliore  e  meglio  adattabile  al

                testo.  Desidero  come  ultima  cosa  che  si  consideri  se  questa
                stessa, più conforme a quanto leggiamo in Giosuè, non si possa
                ritrovare  nel  sistema  copernicano,  con  l’aggiunta  di  un’altra

                osservazione,  recentemente  compiuta  e  dimostrata  da  me  a
                proposito  del  corpo  solare.  Parlo  in  ogni  caso  mantenendo

                fermo lo scrupolo di non essere talmente affezionato alle cose
                mie da volerle anteporre a quelle degli altri e da pretendere che

                non  se  ne  possano  addurre  di  migliori  e  più  conformi
                all’intenzione delle Sacre Scritture.



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