Page 95 - Galileo Galilei - Lettere copernicane. Sentenza e abiura
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Posto dunque in primo luogo che nel miracolo di Giosuè si
                sia fermato tutto il sistema delle sfere celesti, secondo il parere

                dei  nominati  autori  (e  questo  perché,  fermandosene  una  sola,
                non  si  confondesse  l’intera  struttura  e  si  introducesse  senza

                necessità  grande  turbamento  in  tutte  le  regole  della  natura),
                aggiungo  in  secondo  luogo  la  considerazione  che  il  corpo
                solare,  benché  fermo  nello  stesso  luogo,  compie  però  un

                movimento  di  rivoluzione  su  sé  stesso,  che  si  completa  in  un
                mese  circa,  così  come  mi  sembra  di  avere  definitivamente

                dimostrato  nelle  lettere  che  ho  scritto  sul  tema  delle  macchie
                solari. Ora, noi vediamo sensibilmente che questo movimento,

                nella parte superiore del globo, è inclinato verso sud e quindi,
                verso  la  parte  inferiore,  si  piega  verso  nord,  conformemente

                appunto  a  come  avvengono  le  rivoluzioni  di  tutti  i  pianeti.  In
                terzo  luogo,  considerando  la  nobiltà  del  Sole,  che  è  fonte  di
                luce,  da  cui,  come  io  provo  con  dimostrazioni  necessarie,

                vengono illuminati non solo la Terra e la Luna, ma anche tutti
                gli altri pianeti, di per sé stessi oscuri, non credo lontano dalla

                buona filosofia il  dire che  esso, come  massimo ministro  della
                natura e in certo qual modo anima e cuore del mondo, infonde

                agli altri corpi che lo circondano non solo la luce, ma anche il
                moto,  volgendosi  su  sé  stesso;  cosicché,  come  cessando  di

                muoversi  il  cuore  dell’animale  cesserebbero  tutti  gli  altri
                movimenti  delle  sue  membra,  nello  stesso  modo  cessando  la
                rivoluzione  del  Sole  cesserebbero  quelle  di  tutti  i  pianeti.

                Benché  della  mirabile  forza  ed  energia  del  Sole  mi  sarebbe
                possibile trovare assenso in molti scrittori di gran peso, voglio

                limitarmi a un solo passo del Beato Dionigi l’Areopagita, tratto
                dall’opera  I  divini  nomi,  che  a  proposito  del  Sole  così  si

                esprime: «La luce anche accorda e trae a sé tutte le cose che si
                vedono, che si muovono, che sono illuminate, che si riscaldano,

                in una parola quelle che stanno entro il suo splendore. Pertanto
                il  Sole  è  detto  Ilios,  perché  raduna  e  riunisce  tutte  le  cose
                disperse». E poco più sotto scrive dello stesso Sole: «Se infatti

                questo Sole che vediamo, in rapporto alle essenze e alle qualità



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