Page 96 - Galileo Galilei - Lettere copernicane. Sentenza e abiura
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delle cose che cadono sotto i sensi, quantunque molto numerose
e differenti fra loro, mentre lui stesso è invece uno solo,
ugualmente sparge la luce, rinnova, nutre, preserva, fa maturare,
divide, congiunge, riscalda, rende feconde, fa crescere, muta,
rinvigorisce, fa sbocciare e le rende tutte vitali, e ciascuna cosa
di questo universo, secondo la propria forza, è partecipe di un
unico e dello stesso Sole, e ha ugualmente anticipate in sé le
cause delle molte cose che partecipano, di sicuro a maggior
ragione…», eccetera. Essendo dunque il Sole sia fonte di luce
sia principio dei vari moti, volendo Dio che all’ordine di Giosuè
tutto il sistema del mondo restasse per molte ore immobile nel
medesimo stato, bastò fermare il Sole perché si determinasse
anche l’immobilità di tutti gli altri movimenti in atto e Terra,
Luna, Sole e tutti gli altri pianeti insieme mantenessero il
proprio ordinamento; né per tutto quel tempo declinò il giorno
verso la notte, ma si prolungò miracolosamente. In questo
modo, senza fermare il Sole, senza affatto alterare o confondere
gli aspetti specifici e le reciproche relazioni tra gli astri, poté
essere allungata la durata del giorno sulla Terra, proprio in
strettissima conformità al significato letterale del testo sacro.
Se ancora non mi inganno, non si deve poi sottovalutare il
fatto che, adottando il sistema copernicano, si può molto
agevolmente interpretare alla lettera un altro particolare riferito
dalla Scrittura a proposito di questo miracolo, vale a dire che il
Sole si fermò in mezzo al cielo. È un passo che ha creato
difficoltà a importanti teologi, perché sembra molto probabile
che, quando Giosuè chiese che fosse allungato il giorno, il Sole
fosse prossimo a tramontare, e non nella posizione meridiana; se
così fosse stato infatti, essendo il tempo all’incirca quello del
solstizio estivo, quando i giorni sono lunghissimi, non sembra
verisimile che fosse necessario pregare perché il giorno si
allungasse per conseguire la vittoria nella battaglia in corso,
essendo sicuramente sufficienti al proposito le sette e più ore di
luce che rimanevano ancora. Su tali considerazioni appunto
questi serissimi teologi hanno supposto che il Sole fosse in
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