Page 118 - Galileo Galilei - Lettere copernicane. Sentenza e abiura
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nella Luna, la quale fa le sue conversioni diurne tanto più tarde
di quelle del Sole, quanto il suo movimento proprio è più veloce
di quel del Sole. Essendo, dunque, assolutamente impossibile
nella costituzion di Tolomeo e d’Aristotile fermare il moto del
Sole e allungare il giorno, sì come afferma la Scrittura esser
accaduto, adunque o bisogna che i movimenti non sieno ordinati
come vuol Tolomeo, o bisogna alterar il senso delle parole, e
dire che quando la Scrittura dice che Iddio fermò ’l Sole, voleva
dire che fermò ’l primo mobile, ma che, per accomodarsi alla
capacità di quei che sono a fatica idonei a intender il nascere e ’l
tramontar del Sole, ella dicesse al contrario di quel che avrebbe
detto parlando a uomini sensati.
Aggiugnesi a questo, che non è credibile ch’Iddio fermasse
il Sole solamente, lasciando scorrer l’altre sfere; perché senza
necessità nessuna avrebbe alterato e permutato tutto l’ordine, gli
aspetti e le disposizioni dell’altre stelle rispett’al Sole, e
grandemente perturbato tutto ’l corso della natura: ma è
credibile ch’Egli fermasse tutto ’l sistema delle celesti sfere, le
quali, dopo quel tempo della quiete interposta, ritornassero
concordemente alle lor opre senza confusione o alterazion
alcuna.
Ma perché già siamo convenuti, non doversi alterar il senso
delle parole del testo, è necessario ricorrere ad altra costituzione
delle parti del mondo, e veder se conforme a quella il
sentimento nudo delle parole cammina rettamente e senza
intoppo, sì come veramente si scorge avvenire.
Avendo io dunque scoperto e necessariamente dimostrato, il
globo del Sole rivolgersi in sé stesso, facendo un’intera
conversione in un mese lunare in circa, per quel verso appunto
che si fanno tutte l’altre conversioni celesti; ed essendo, di più,
molto probabile e ragionevole che il Sole, come strumento e
ministro massimo della natura, quasi cuor del mondo, dia non
solamente, com’egli chiaramente dà, luce, ma il moto ancora a
tutti i pianeti che intorno se gli raggirano; se, conforme alla
posizion del Copernico, noi attribuirem alla Terra
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