Page 115 - Galileo Galilei - Lettere copernicane. Sentenza e abiura
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asserire, già essersi saputo tutto quello che è al mondo di
scibile? E per questo, oltre a gli articoli concernenti alla salute
ed allo stabilimento della Fede, contro la fermezza de’ quali non
è pericolo alcuno che possa insurger mai dottrina valida ed
efficace, sarebbe forse ottimo consiglio il non ne aggiunger altri
senza necessità: e se così è, quanto maggior disordine sarebbe
l’aggiugnerli a richiesta di persone, le quali, oltre che noi
ignoriamo se parlino inspirate da celeste virtù, chiaramente
vediamo ch’elleno son del tutto ignude di quella intelligenza
che sarebbe necessaria non dirò a redarguire, ma a capire, le
dimostrazioni con le quali le acutissime scienze procedono nel
confermare alcune lor conclusioni?
Io crederei che l’autorità delle Sacre Lettere avesse avuto
solamente la mira a persuader a gli uomini quegli articoli e
proposizioni, che, sendo necessarie per la salute loro e
superando ogni umano discorso, non potevano per altra scienza
né per altro mezzo farcisi credibili, che per la bocca dell’istesso
Spirito Santo. Ma che quel medesimo Dio che ci ha dotati di
sensi, di discorso e d’intelletto, abbia voluto, posponendo l’uso
di questi, darci con altro mezzo le notizie che per quelli
possiamo conseguire, non penso che sia necessario il crederlo, e
massime in quelle scienze delle quali una minima particella e in
conclusioni divise se ne legge nella Scrittura; qual appunto è
l’astronomia, di cui ve n’è così piccola parte, che non vi si
trovano né pur nominati i pianeti. Però se i primi scrittori sacri
avessero auto pensiero di persuader al popolo le disposizioni e
movimenti de’ corpi celesti, non ne avrebbon trattato così poco,
che è come niente in comparazione dell’infinite conclusioni
altissime e ammirande che in tale scienza si contengono.
Veda dunque la P. V. quanto, s’io non erro,
disordinatamente procedino quelli che nelle dispute naturali, e
che direttamente non sono de Fide, nella prima fronte
costituiscono luoghi della Scrittura, e bene spesso malamente da
loro intesi. Ma se questi tali veramente credono d’avere il vero
senso di quel luogo particolar della Scrittura, ed in consequenza
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