Page 117 - Galileo Galilei - Lettere copernicane. Sentenza e abiura
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alterare o mutare i significati delle parole; io dico che questo
luogo ci mostra manifestamente la falsità e impossibilità del
mondano sistema Aristotelico e Tolemaico, e all’incontro
benissimo s’accomoda co ’l Copernicano.
E prima, io dimando all’avversario, s’egli sa di quali
movimenti si muova il Sole? Se egli lo sa, è forza che e’
risponda, quello muoversi di due movimenti, cioè del
movimento annuo da ponente verso levante, e del diurno
all’opposito da levante a ponente.
Ond’io, secondariamente, gli domando se questi due
movimenti, così diversi e quasi contrarii tra di loro, competono
al Sole e sono suoi proprii egualmente? È forza risponder di no,
ma che un solo è suo proprio e particolare, ciò è l’annuo, e
l’altro non è altramente suo, ma del cielo altissimo, dico del
primo mobile, il quale rapisce seco il Sole e gli altri pianeti e la
sfera stellata ancora, constringendoli a dar una conversione
’ntorno alla Terra in 24 ore, con moto, come ho detto, quasi
contrario al loro naturale e proprio.
Vengo alla terza interrogazione, e gli domando con quale di
questi due movimenti il Sole produca il giorno e la notte, cioè se
col suo proprio o pure con quel del primo mobile? È forza
rispondere, il giorno e la notte esser effetti del moto del primo
mobile e dal moto proprio del Sole depender non il giorno e la
notte, ma le stagioni diverse e l’anno stesso.
Ora, se il giorno depende non dal moto del Sole ma da quel
del primo mobile, chi non vede che per allungare il giorno
bisogna fermare il primo mobile, e non il Sole? Anzi, pur chi
sarà ch’intenda questi primi elementi d’astronomia e non
conosca che, se Dio avesse fermato ’l moto del Sole, in cambio
d’allungar il giorno l’avrebbe scorciato e fatto più breve?
perché, essendo ’l moto del Sole al contrario della conversione
diurna, quanto più ’l Sole si movesse verso oriente, tanto più si
verrebbe a ritardar il suo corso all’occidente; e diminuendosi o
annullandosi il moto del Sole, in tanto più breve tempo
giugnerebbe all’occaso: il qual accidente sensatamente si vede
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