Page 99 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
P. 99

18  «Confessori dei principi europei, e astronomi degli imperatori cinesi, missionari ed
          educatori  eccellenti,  i  gesuiti  soprattutto  tra  il  1550  e  il  1650  rappresentarono  la
          componente più dinamica della Chiesa romana», Delumeau, 1973, p. 41.
          19  Redondi, 1983, pp. 279-280.
          20  Cit. da Redondi, 1983, p. 150.

          21  Olaf Pedersen, 1983, p. 6.
          22   Cit.  da  Crombie,  «Mathematics  and  Platonism  in  the  Sixteenth  Century  Italian
          Universities  and  in  the  Jesuit  Educational  Policy»,  in  Mayema  e  Saltzer,  a  cura  di,
          Prismata.  Naturwissenschaftsgeschichtlichen  Studien,  F.S.  Verlag,  Wiesbaden,  1977,

          pp. 63-94 e pp. 65-66.
          23
             Christophori Clavii, In Sphaeram Ioannis de Sacrobosco commentarius, nunc iterum
          ab ipso Auctore recognitus…, Tomae Ex officina Dominici Basae 1581, pp. 193-194,
          cit. da Wallace, 1983, in Galluzzi, a cura di, 1983, p. 33.
          24
             Westman, Robert S., 1986, p. 95.
          25
             Lettera del 28 giugno 1614, Opere, XII, p. 78.
          26
             Lettera del 20 giugno 1614, Opere, XII, p. 76.
          27
             Redondi, 1983, p. 159.
          28
             Crombie, A.C., «Sources of Galileo’s Early Natural Philosophy», in Righini Bonelli,
          M.L. e Shea, W.R., a cura di, 1975, pp. 157-175.
          29  Si veda l’articolo di Crombie citato nella nota precedente, pp. 160 ss.
          30  Wallace, W.A., 1977, 1981 e 1984.

          31  Sia il carattere sia la datazione degli Juvenilia sono stati oggetto di molte discussioni.
          Favaro li ha considerati appunti di scuola del Galileo studente a Pisa, datandoli al 1584.
          A partire da Crombie («Sources of Galileo’s Early Natural Philosophy», cit. nella nota
          28) si è cominciato a operare distinzioni tra varie parti di questi scritti, proponendo o
          sostenendo  varie  date  di  compilazione.  Così  per  esempio  Drake  (1986,  pp.  429-448,
          specialmente  p.  429)  attribuisce  al  1584  la  Tractatio  prima  de  mundo,  e  al  1588  la
          Tractatio de Caelo, mentre Wallace (1977, p. 22) li attribuisce entrambi al 1590, ciò che
          indurrebbe  a  ritenerli  soprattutto  annotazioni  fatte  dal  Galileo  giovane  professore  in
          vista delle sue lezioni.
          32  Cit. da Baldini, 1985, p. 21.
          33  Cit. da Blackwell, Richard J., 1991, pp. 141-142; si veda anche Baldini, 1985, p. 24,

          nota 8.
          34
              «L’esigenza  di  soliditas,  securitas,  unitas  o  uniformitas  della  dottrina  ricorre  nei
          primi decenni di vita dell’Ordine con tale frequenza da dare origine a una vera e propria
          codificazione semantica di questi termini», Baldini, 1985, p. 23.
          35
              Decreta,  canones,  censurae  et  praecepta  Congregationum  Generalium  Societatis
          Jesu,  Avenione,  ex  Typographia  Francisci  Sequin,  1830,  vol.  III,  p.  339,  cit.  da
          Blackwell, 1991, p. 141.
          36
             È stato Baldini a studiarlo e portarlo alla luce. Si veda per esempio Baldini, 1985.
          37
             Ricorda Baldini, a proposito dell’obiettivo dei censori, che i loro giudizi non erano
          primariamente volti ad apprezzare il valore culturale delle opere nel senso moderno di
          questa  qualità:  i  censori  si  limitavano  a  valutare  l’opera  sulla  scorta  di  una  scala



                                                           99
   94   95   96   97   98   99   100   101   102   103   104