Page 564 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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capite?
          SIMP.  Questi  discorsi  camminan  tutti  benissimo,  e  non  si  nega  che  ’l

          cielo  non  possa  superare  di  grandezza  la  nostra  immaginazione,  come
          anco l’aver potuto Dio crearlo mille volte maggiore di quello che è: ma

          non deviamo ammettere, nessuna cosa esser stata creata in vano ed esser
          oziosa nell’universo; ora, mentre che noi veggiamo questo bell’ordine di

          pianeti, disposti intorno alla Terra in distanze proporzionate al produrre
          sopra di quella suoi effetti per benefizio nostro, a che fine interpor di poi

          tra l’orbe supremo di Saturno e la sfera stellata uno spazio vastissimo
          senza stella alcuna, superfluo e vano? a che fine? per comodo ed utile di
          chi?

          SALV.  Troppo  mi  par  che  ci  arroghiamo,  Sig.  Simplicio,  mentre
          vogliamo che la sola cura di noi sia l’opera adequata ed il termine oltre

          al quale la divina sapienza e potenza niuna altra cosa faccia o disponga:
                                          ma io non vorrei che noi abbreviassimo tanto la
            La natura e Dio si
                                          sua mano, ma ci contentassimo di esser certi che
            occupano nella cura
            de gli uomini come            Iddio  e  la  natura  talmente  si  occupa  al  governo
                                          delle  cose  umane,  che  più  applicar  non  ci  si
            se altro non                                                  potrebbe quando altra cura
            curassero.                      Esempio della cura            non avesse che la sola del

                                            di Dio sopra il
                                            genere umano, tolto           genere  umano;  il  che  mi
                                                                          pare             con              un
                                            dal Sole.
                                                                          accomodatissimo                    e
          nobilissimo esempio poter dichiarare, preso dall’operazione del lume del
          Sole, il quale, mentre attrae quei vapori o riscalda quella pianta, gli attrae

          e la riscalda in modo, come se altro non avesse che fare; anzi nel maturar
          quel grappolo d’uva, anzi pur quel granello solo, vi si applica che più

          efficacemente applicar non vi si potrebbe quando il termine di tutti i suoi
          affari  fusse  la  sola  maturazione  di  quel  grano.  Ora,  se  questo  grano

          riceve dal Sole tutto quello che ricever si può, né gli viene usurpato un
          minimo  che  dal  produrre  il  Sole  nell’istesso  tempo  mille  e  mill’altri

          effetti, d’invidia o di stoltizia sarebbe da incolpar quel grano, quando e’
          credesse o chiedesse che nel suo pro solamente si impiegasse l’azione
          de’  raggi  solari.  Son  certo  che  niente  si  lascia  indietro  dalla  divina

          Providenza di quello che si aspetta al governo delle cose umane; ma che
          non possano essere altre cose nell’universo dependenti dall’infinita sua

          sapienza, non potrei per me stesso, per quanto mi detta il mio discorso,
          accomodarmi  a  crederlo:  tuttavia,  quando  pure  il  fatto  stesse  in  altra



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