Page 559 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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qualsivoglia  scommessa,  che  tra  mille  che  hanno  osservato  ne’  gatti
          strignersi ed allargarsi assaissimo la pupilla dell’occhio, non ve ne sono

                                           due, né forseuno, che abbia osservato, un simile
            Foro della pupilla
                                           effetto  farsi  dalle  pupille  de  gli  uomini  nel
            dell’occhio si allarga
                                           guardare,  mentre  il  mezo  sia  molto  o  poco
            e si ristrigne.
                                           illuminato,  e  che  nella  aperta  luce  il  cerchietto

          della pupilla si diminuisce assai, sì che nel riguardare il disco del Sole si
          riduce  a  una  piccolezza  minore  di  un  grano  di  panico,  che  nel  mirare

          oggetti  non  risplendenti,  e  dentro  a  mezo  men  chiaro,  si  allarga  alla
          grandezza  di  una  lente  o  più;  ed  in  somma  questo  allargamento  e
          strignimento si diversifica più assai che in decupla proporzione: dal che

          è  manifesto  che  quando  la  pupilla  è  dilatata  molto,  è  necessario  che
          l’angolo del concorso de’ raggi sia più remoto dall’occhio; il che accade

          nel  riguardare  gli  oggetti  poco  luminosi.  Dottrina  somministratami
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          nuovamente  dal  Sig.  Sagredo:   per  la  quale,  quando  si  abbia  a  fare
          un’osservazione esattissima e di gran conseguenza, venghiamo avvertiti
          a  dover  fare  l’investigazione  di  tal  concorso  nell’atto  dell’istessa  o  di

          molto  simile  operazione;  ma  in  questa,  per  manifestar  l’errore  de  gli
          astronomi, non vi è necessaria tanta accuratezza, perché, quando anco a

          favor  della  parte  noi  supponessimo  tal  concorso  farsi  sopra  l’istessa
          pupilla, poco importerebbe, per esser la fallacia loro tanto grande. Non

          so, Sig. Sagredo, se questo voleva essere il vostro motivo.
          SAGR. Quest’è per appunto, ed ho caro che non sia stato irragionevole,
          come  m’assicura  l’essermi  incontrato  con  voi;  ma  ben  con  questa

          occasione sentirei volentieri in che modo si possa investigare la distanza
          del concorso de’ raggi visuali.

          SALV. Il modo è assai facile, ed è tale. Io piglio due strisce di carta, una
          nera e l’altra bianca, e fo la nera larga per la                  Come si trovi la
          metà della bianca; attacco poi la bianca in un
                                                                            distanza del concorso
          muro,  e  lontana  da  essa  fermo  l’altra  sopra
                                                                            de i raggi dalla pupilla.
          una bacchetta o altro sostegno, in distanza di

          15  o  20  braccia:  e  allontanandomi  da  questa  seconda  per  altrettanto
          spazio  per  la  medesima  dirittura,  chiara  cosa  è  che  in  tal  lontananza

          concorrerebbono  le  linee  rette  che,  partendosi  da  i  termini  della
          larghezza  della  bianca,  passassero  toccando  la  larghezza  dell’altra

          striscia posta in mezo; onde ne séguita, che quando in tal concorso si
          ponesse l’occhio, la striscia nera di mezo asconderebbe precisamente la





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