Page 558 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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prendere angoli così acuti, di non formare il concorso de’ raggi visuali
          nel  centro  dell’occhio,  dove  non  vanno  se  non  refratti,  ma  oltre

          all’occhio,  dove  realmente  la  grandezza  della  pupilla  gli  manda  a
          concorrere.

          SAGR. Capisco questa cautela, se ben vi ho un non so che di dubbio; ma
          quel che mi dà più fastidio è che in questa operazione, quando si faccia

          nelle  tenebre  della  notte,  mi  par  che  si  misuri  il  diametro  del  disco
          irraggiato, e non il vero e nudo della stella.

          SALV. Signor no, perché la corda nel coprir il nudo corpicello della stella
          leva via i capelli, che non son suoi ma del nostro occhio, de i quali riman
          privo  subito  che  se  gli  nasconde  il  vero  disco;  e  voi,  nel  far

          l’osservazione, vedrete come inaspettatamente vi si cuopre da una sottil
          cordicella quella assai gran fiaccola che pareva non doversi nascondere

          se non doppo ostacolo assai maggiore. Per misurar poi esattissimamente
          e  ritrovar  quante  di  tali  grossezze  di  corda  entrino  nella  distanza
          dell’occhio,  piglio  non  un  solo  diametro  della  corda,  ma  accoppiando

          molti pezzi della medesima sopra una tavola, sì che si tocchino, prendo
          con un compasso tutto lo spazio occupato da 15 o 20 di loro, e con tal

          misura  misuro  la  lontananza,  già  con  altro  più  sottil  filo  presa,  dalla

          corda  al  concorso  de’  raggi  visuali.  E  con  questa  assai  esatta                          81
          operazione  trovo,  il  diametro  apparente  d’una  fissa  della  prima

          grandezza, stimato comunemente 2 minuti primi, ed anco 3 minuti primi
          da Ticone nelle sue Lettere Astronomiche, fac.                        Diametro d’una fissa
                82
          167,   non  esser  più  di  5  secondi,  che  è  una                  della prima grandeza
          delle 24 o delle 36 parti di quello che essi han
                                                                                non più di cinque
          creduto:  or  vedete  sopra  che  gravi  errori  son                  minuti secondi.
          fondate le lor dottrine.
          SAGR.  Veggo  e  comprendo  benissimo;  ma  prima  che  passar  più  oltre,

          vorrei proporre il dubbio che mi nasce nel ritrovare il concorso de’ raggi
          visuali oltre all’occhio, quando si rimirano oggetti compresi sotto angoli

          molto  acuti.  E  la  difficultà  mia  procede  dal  parermi  che  tal  concorso
          possa essere or più lontano ed or meno, e questo non tanto mediante la
          maggiore o minor grandezza dell’oggetto che si riguarda, quanto che nel

          riguardare  oggetti  dell’istessa  grandezza  mi  pare  che  ’l  concorso  de’
          raggi per certo altro rispetto deva farsi più e meno remoto dall’occhio.

          SALV.  Già  veggo  dove  tende  la  perspicacità  del  Sig.  Sagredo,
          diligentissimo  osservatore  delle  cose  della  natura:  e  farei  ben





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