Page 560 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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bianca  opposta,  quando  la  vista  si  facesse  in  un  sol  punto;  ma  se  noi
          troveremo che l’estremità della striscia bianca apparisca scoperta, sarà

          necessario argomento che non da un punto solo escono i raggi visuali. E
          per  far  che  la  striscia  bianca  resti  occultata  dalla  nera,  bisognerà

          avvicinar  l’occhio:  accostatolo,  dunque,  tanto  che  la  striscia  di  mezo
          occupi  la  remota,  e  notato  quanto  è  bisognato  avvicinarsi,  sarà  la

          quantità di tale avvicinamento misura certa di quanto il vero concorso
          de’ raggi visuali si fa remoto dall’occhio in tale operazione, ed averemo

          di più il diametro della pupilla, o vero di quel foro onde escono i raggi
          visuali; imperocché tal parte sarà egli della larghezza della carta nera,
          qual  è  la  distanza  dal  concorso  delle  linee  che  si  produssero  per

          l’estremità delle carte al luogo dove stette l’occhio quando prima vedde
          occultarsi la carta remota dall’intermedia, qual è, dico, tal distanza della

          lontananza tra le due carte. E però, quando volessimo con esquisitezza
          misurare  il  diametro  apparente  d’una  stella,  fatta  l’osservazione  nel
          modo sopradetto, bisognerebbe far paragone del diametro della corda co

          ’l diametro della pupilla; e trovato, v. g., il diametro della corda esser
          quadruplo di quel della pupilla, e la distanza dell’occhio alla corda esser,

          per esempio, 30 braccia, diremo il vero concorso delle linee prodotte da i
          termini del diametro della stella per i termini del diametro della corda

          andare a concorrer lontane dalla corda 40 braccia: ché così sarà osservata
          come si deve la proporzione tra la distanza della corda al concorso delle

          dette linee e la distanza da tal concorso e ’l luogo dell’occhio, che debbe
          esser la medesima che cade tra ’l diametro della corda e ’l diametro della
          pupilla.

          SAGR.  Ho  inteso  benissimo;  e  però  sentiamo  quel  che  adduce  il  Sig.
          Simplicio in difesa de gli avversarii del Copernico.

          SIMP.  Ancorché  quello  inconveniente  massimo  e  del  tutto  incredibile,
          indotto  da  questi  avversarii  del  Copernico,  sia  per  il  discorso  del  Sig.

          Salviati modificato assai, non però mi par tolto via in maniera, che non
          gli rimanga ancora tanto di vigore che basti per atterrar cotal opinione:

          perché,  se  ho  ben  capito  la  somma  ed  ultima  conclusione,  quando  si
          ponesse le stelle della sesta grandezza esser grandi quanto il Sole (che
          pur  mi  par  gran  cosa  a  credersi),  tuttavia  resterebbe  vero  che  l’orbe

          magno avesse a cagionar nella sfera stellata mutazione e diversità tale
          qual è quella che il semidiametro della Terra produce nel Sole, che pure

          è osservabile; onde, non si scorgendo né una tale né tampoco una minore
          nelle fisse, parmi che per questo il movimento annuo della Terra resti



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