Page 567 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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nello  spazio  infinito  si  può  assegnare  una  distanza  tanto  grande,  dalla
          quale tale sfera lucida apparisse così piccola ed anco minore di questo

          che  dalla  Terra  ci  pare  adesso  una  stella  fissa?  di  lì  dunque
          giudicheremmo             allora       piccola        quella
                                                                           Tutta la sfera
          medesima  cosa,  che  ora  di  qui  chiamiamo
                                                                           stellata da lontananza
          smisuratamente grande.
                                                                           grande potrebbe apparir
          SAGR. Grandissima mi par l’inezzia di coloro
                                                                           piccola quanto una
          che  vorrebbero  che  Iddio  avesse  fatto
                                                                           sola stella.
          l’universo  più  proporzionato  alla  piccola
          capacità del lor discorso, che all’immensa, anzi infinita, Sua potenza.                        86

          SIMP. Tutto questo che voi dite va bene: ma quello sopra di che la parte
          fa instanza, è l’avere a concedere che una stella fissa abbia ad esser non

          pure eguale, ma tanto maggiore del Sole, che pure amendue sono corpi
          particolari  situati  dentro  all’orbe  stellato.  E  ben  parmi  che  molto  a
          proposito interroghi quest’autore e domandi: «A che fine ed a benefizio

          di chi sono macchine tanto vaste? prodotte forse per la Terra, cioè per un
                                        piccolissimo  punto?  e  perché  tanto  remote,
            Instanze dell’autor

            del libretto per            acciocché          appariscano           tantine        e      niente
                                        assolutamente  possano  operare  in  Terra?  a  che
            interrogazioni.
                                        proposito  una  spropositata  immensa  voragine  tra
          esse  e  Saturno?  frustratorie  sono  tutte  quelle  cose  che  da  ragioni

          probabili non son sostenute».
          SALV.  Dall’interrogazioni  che  fa  quest’uomo  mi  par  che  si  possa
          raccorre, che quando si lasci stare il cielo, le stelle e le distanze, della

                                  quantità e grandezze ch’egli ha sin ora creduto (benché
            Risposte alle
            interrogazioni        nissuna comprensibil grandezza egli già mai non se ne
                                  sia  sicuramente  figurata),  ei  penetri  benissimo  e  resti
            dell’autor del
            libretto.             capace de i benefizii che da esse provengano sopra la
                                  Terra, la quale non più sia una cosetta minima, né che

          esse  sien  più  tanto  remote  che  appariscano  così  piccoline,  ma  tanto
          grandi quanto basta per potere operare in Terra, che la distanza tra esse e

                                          Saturno  sia  proporzionata  benissimo,  e  che  egli
            L’autor del libretto
                                          di tutte queste cose abbia molto probabili ragioni,
            si confonde e si
                                          delle quali ne averei volentieri sentito qualcuna;
            contradice nelle sue
                                          ma  il  vedere  che  egli  in  queste  poche  parole  si
            interrogazioni.
                                          confonde e si contraddice, mi fa credere ch’e’ sia
          molto penurioso e scarso di queste probabili ragioni, e che quelle che ei





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