Page 544 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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mediante la gran distanza che è tra
esso e la Terra, possiamo suppor noi terreni di vederne la metà; però
descriveremo questo cerchio ABCD intorno al medesimo centro O, il
quale ci rappresenti il termine estremo che divide e separa l’emisferio
del Sole a noi apparente dall’altro occulto. E perché l’occhio nostro, non
meno che ’l centro della Terra, s’intende esser nel piano dell’eclittica,
nel
quale è parimente il Centro del Sole, però, se ci rappresenteremo il corpo
solare esser segato dal detto piano, la sezione all’occhio nostro apparirà
una linea retta, quale sia la BOD; e posta sopra di essa la perpendicolare
AOC, sarà l’asse di essa eclittica e del moto annuo del globo terrestre.
Intendiamo ora il corpo solare (senza mutar centro) rivolgersi in se
stesso, non già intorno all’asse AOC (che è l’eretto al piano
dell’eclittica), ma intorno ad uno alquanto inclinato, qual sia questo EOI,
il quale asse fisso ed immutabile si mantenga perpetuamente nella
medesima inclinazione e direzione verso i medesimi punti del
firmamento e dell’universo; e perché nelle revoluzioni del solar globo
ciaschedun punto della sua superficie (trattone i poli) descrive la
circonferenza d’un cerchio, o maggiore o minore secondo ch’e’ si ritrova
più o men remoto da essi poli, preso il punto F egualmente distante da
quelli, segniamo il diametro FOG, che sarà perpendicolare all’asse EI e
sarà diametro del cerchio massimo descritto intorno a i poli E, I. Posto
ora che la Terra, e noi con lei, sia in tal luogo dell’eclittica che
l’emisferio del Sole a noi apparente venga terminato dal cerchio ABCD,
il quale, passando (come sempre fa) per i poli A, C, passi ancora per li E,
I, è manifesto che il cerchio massimo il cui diametro è FG, sarà eretto al
cerchio ABCD; al quale è perpendicolare il raggio che dall’occhio nostro
casca sopra il centro O; onde il medesimo raggio cade nel piano del
cerchio il cui diametro è FG, e però la sua circonferenza ci apparirà una
linea retta, e l’istessa che FG: per lo che qualunque volta nel punto F
fusse una macchia, venendo poi portata dalla solar conversione,
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