Page 313 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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molte contro alla palla d’artiglieria che, posata solamente sopra
causa del moto una tavola, restava immobile contro a
de’ proietti posta qualsivoglia impetuoso vento, secondo che voi
da Aristotile. poco fa affermaste, se fusse stata una palla di
sughero o altrettanta bambagia, credete che il
vento l’avesse mossa di luogo?
SIMP. Anzi so certo che l’averebbe portata via, e tanto più velocemente,
quanto la materia fusse stata più leggiera; ché per questo veggiamo noi
le nugole esser portate con velocità pari a quella del vento stesso che le
spigne.
SALV. E ’l vento che cosa è?
SIMP. Il vento si definisce, non esser altro che aria mossa.
SALV. Adunque l’aria mossa molto più velocemente e ’n maggior
distanza traporta le materie leggierissime che le gravissime?
SIMP. Sicuramente.
SALV. Ma quando voi aveste a scagliar col braccio un sasso, e poi un
fiocco di bambagia, chi si moverebbe con più velocità e in maggior
lontananza?
SIMP. La pietra assaissimo; anzi la bambagia mi cascherebbe a i piedi.
SALV. Ma se quel che muove il proietto, doppo l’esser lasciato dalla
mano, non è altro che l’aria mossa dal braccio, e l’aria mossa più
facilmente spigne le materie leggiere che le gravi, come dunque il
proietto di bambagia non va più lontano e più veloce di quel di pietra?
bisogna pure che nella pietra resti qualche cosa, oltre al moto dell’aria.
Di più, se da quella trave pendessero due spaghi lunghi egualmente, e in
capo dell’uno fusse attaccata una palla di piombo, e una di bambagia
nell’altro, ed amendue si allontanassero egualmente dal perpendicolo, e
poi si lasciassero in libertà, non è dubbio che l’una e l’altra si moverebbe
verso ’l perpendicolo, e che spinta dal proprio impeto lo trapasserebbe
per certo intervallo, e poi vi ritornerebbe. Ma qual di questi due penduli
credete voi che durasse più a muoversi, prima che fermarsi a piombo?
SIMP. La palla di piombo andrà in qua e ’n là mille volte, e quella di
bambagia dua o tre al più.
SALV. Talché quell’impeto e quella mobilità, qualunque se ne sia la
causa, più lungamente si conserva nelle materie gravi che nelle leggieri.
Vengo ora a un altro punto, e vi domando: perché l’aria non porta via
adesso quel cedro ch’è su quella tavola?
SIMP. Perché ella stessa non si muove.
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