Page 309 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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grave spontaneamente descende e va continuamente accelerandosi, e che
a ritenervelo in quiete bisogna usarvi forza; ma sul piano ascendente ci
vuol forza a spignervelo ed anco a fermarvelo, e che ’l moto impressogli
va continuamente scemando, sì che finalmente si annichila. Dite ancora
di più che nell’un caso e nell’altro nasce diversità dall’esser la declività o
acclività del piano, maggiore o minore; sì che alla maggiore inclinazione
segue maggior velocità, e, per l’opposito, sopra ’l piano acclive il
medesimo mobile cacciato dalla medesima forza in maggior distanza si
muove quanto l’elevazione è minore. Ora ditemi quel che accaderebbe
del medesimo mobile sopra una superficie che non fusse né acclive né
declive.
SIMP. Qui bisogna ch’io pensi un poco alla risposta. Non vi essendo
declività, non vi può essere inclinazione naturale al moto, e non vi
essendo acclività, non vi può esser resistenza all’esser mosso, talché
verrebbe ad essere indifferente tra la propensione e la resistenza al moto:
parmi dunque che e’ dovrebbe restarvi naturalmente fermo. Ma io sono
smemorato, perché non è molto che ’l Sig. Sagredo mi fece intender che
così seguirebbe.
SALV. Così credo, quando altri ve lo posasse fermo; ma se gli fusse dato
impeto verso qualche parte, che seguirebbe?
SIMP. Seguirebbe il muoversi verso quella parte.
SALV. Ma di che sorte di movimento? di continuamente accelerato, come
ne’ piani declivi, o di successivamente ritardato, come negli acclivi?
SIMP. Io non ci so scorgere causa di accelerazione nè di ritardamento,
non vi essendo né declività né acclività.
SALV. Sì. Ma se non vi fusse causa di ritardamento, molto meno vi
dovrebbe esser di quiete: quanto dunque vorreste voi che il mobile
durasse a muoversi?
SIMP. Tanto quanto durasse la lunghezza di quella superficie né erta né
china.
SALV. Adunque se tale spazio fusse interminato, il moto in esso sarebbe
parimente senza termine, cioè perpetuo?
SIMP. Parmi di sì, quando il mobile fusse di materia da durare.
SALV. Già questo si è supposto, mentre si è detto che si rimuovano tutti
gli impedimenti accidentarii ed esterni, e la fragilità del mobile, in
questo fatto, è un degli impedimenti accidentarii. Ditemi ora: quale
stimate voi la cagione del muoversi quella palla spontaneamente sul
piano inclinato, e non, senza violenza, sopra l’elevato?
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