Page 292 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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delle stelle fisse?
SIMP. Queste son le conclusioni delle quali si disputa.
SAGR. Queste due conclusioni non son ellen tali, che per necessità
bisogna che una sia vera e l’altra falsa?
SIMP. Così è: noi siamo in un dilemma, una parte del quale bisogna per
necessità che sia vera, e l’altra falsa; perché tra ’l moto e la quiete, che
son contradittorii, non si dà un terzo, sì che si possa dire: «La Terra non
si muove, e non sta ferma; il Sole e le stelle non si muovono, né stanno
ferme».
SAGR. La Terra, il Sole e le stelle che cosa sono in natura? son cose
minime, o pur considerabili?
SIMP. Son corpi principalissimi, nobilissimi, integranti dell’universo,
vastissimi, considerabilissimi.
SAGR. E ’l moto e la quiete quali accidenti
Moto e quiete accidenti
principali in sono in natura?
SIMP. Tanto grandi e principali, che la natura
natura.
stessa per quelli si definisce.
SAGR. Talché il muoversi eternamente e l’esser del tutto immobile sono
due condizioni molto considerabili in natura ed indicanti grandissima
diversità, e massime attribuite a corpi principalissimi dell’universo, in
conseguenza delle quali non posson venire se non eventi dissimilissimi.
SIMP. Così è sicuramente.
SAGR. Or rispondetemi ad un altro punto. Credete voi che in dialettica, in
rettorica, in fisica, in metafisica, in matematica, e finalmente
nell’università de’ discorsi, sieno argomenti potenti a persuadere e
dimostrare altrui non meno le conclusioni false che le vere?
SIMP. Signor no; anzi tengo per fermo e son
Non possono esser i
sicuro che per la prova di una conclusion vera e
falsi dimostrabili
necessaria sieno in natura non solo una ma molte
come i veri.
dimostrazioni potissime, e che intorno ad essa si
possa discorrere e rigirarsi con mille e mille riscontri, senza intoppar mai
in veruna repugnanza, e che quanto più
Per prova delle
conclusioni vere possono qualche sofista volesse intorbidarla, tanto
più chiara si farebbe sempre la sua certezza;
esser molte
ragioni concludenti, e che, all’opposito, per far apparir vera una
proposizion falsa e per persuaderla non si
ma per le false no.
possa produrre altro che fallacie, sofismi,
paralogismi, equivocazioni e discorsi vani, inconsistenti e pieni di
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