Page 231 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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solo un miglio ed anco meno, non la che voleva vender
penetreranno più che e’ si penetrino una delle certo segreto da poter
nostre montagne. parlar con uno in
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SAGR. Voi mi fate sovvenire di uno che mi lontananza di mille
voleva vendere un segreto di poter parlare, per miglia.
via di certa simpatia di aghi calamitati, a uno
che fusse stato lontano due o tre mila miglia; e dicendoli io che
volentieri l’avrei comprato, ma che volevo vederne l’esperienza, e che
mi bastava farla stando io in una delle mie camere, ed egli in un’altra, mi
rispose che in sì piccola distanza non si poteva veder ben l’operazione:
onde io lo licenziai, con dire che non mi sentivo per allora di andare nel
Cairo o in Moscovia per veder tale esperienza; ma se pure voleva andare
esso, che io arei fatto l’altra parte, restando in Venezia. Ma sentiamo
come va la conseguenza dell’autore, e come bisogni ch’egli ammetta, la
materia della Luna esser permeabilissima da i raggi solari nella
profondità di dua mila miglia, ma opacissima più di una montagna delle
nostre nella grossezza di un miglio solo.
SALV. L’istesse montagne appunto della Luna ce ne fanno testimonianza,
le quali, ferite da una parte dal Sole, gettano dall’opposta ombre
negrissime, terminate e taglienti più assai dell’ombre delle nostre; che
quando elle fussero diafane, mai non avremmo potuto conoscere
asprezza veruna nella superficie della Luna, né veder quelle cuspidi
luminose staccate dal termine che distingue la parte illuminata dalla
tenebrosa; anzi né meno vedremmo noi questo medesimo termine così
distinto, se fusse vero che ’l lume del Sole penetrasse la profondità della
Luna; anzi, per il detto medesimo dell’autore, bisognerebbe vedere il
passaggio e confine tra la parte vista e la non vista dal Sole assai confuso
e misto di luce e tenebre, ché bene è, necessario che quella materia che
dà il transito a i raggi solari nella profondità di dua mila miglia, sia tanto
trasparente che pochissimo gli contrasti nella centesima o minor parte di
tal grossezza: tuttavia il termine che separa la parte illuminata dalla
oscura è tagliente e così distinto quanto è distinto il bianco dal nero, e
massime dove il taglio passa sopra la parte della Luna naturalmente più
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chiara e più aspra; ma dove sega le macchie antiche, le quali sono
pianure, per andare elle sfericamente inclinandosi, sì che ricevono i raggi
del Sole obliquissimi, quivi il termine non è così tagliente, mediante la
illuminazione più languida. Quello finalmente ch’ei dice del non si
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